Nell’ultima riunione a Venafro, l’ormai ex direttore generale della Asrem Mauro Pirazzoli lo aveva detto chiaramente che il Santissimo Rosario non sarebbe più stato un ospedale. Ora arrivano le prime conferme, che sembrano aver aperto gli occhi anche a chi aveva accettato passivamente l’idea del cosiddetto ospedale di comunità, ossia una struttura gestita da infermieri. Il recente tentativo di smantellare il pronto soccorso e il reparto di medicina, con tanto di provvedimento di trasferimento dei medici al Veneziale di Isernia, ha fatto letteralmente imbestialire gli esponenti del Comitato. Che attraverso une denuncia presentata alla locale caserma dei carabinieri sono riusciti a bloccare il blitz della asrem. Ma l’impressione è che ormai ci sia poco da fare per salvare un presidio ormai in fin di vita: ogni giorno viene tolto un servizio, in cambio di nulla. Ciononostante il comitato Pro Santissimo Rosario – ferito dall’ennesima presa in giro da parte del governo regionale – non molla. Supportato dal sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, e dai primi cittadini di Sesto Campano e Conca Casale, Luigi Paolone e Luciano Bucci – ha deciso di tornare in trincea per cercare di contrastare con ogni mezzo il tentativo di smantellamento dell’ospedale. Tutti insieme si recheranno dal procuratore capo di Isernia, Paolo Albano, per chiedere un suo intervento, affinché si rispetti innanzi tutto quanto scritto dal Tar Molise che prevede che venga lasciata inalterata la situazione esistente, almeno a fino a quando non ci sarà una pronuncia da parte dei giudici. In queste ore il legale del comitato, nonché vice sindaco di Venafro, Alfredo Ricci, sta preparando un esposto dettagliato per mettere al corrente la procura isernina di quanto sta accadendo al Santissimo Rosario. Ma visto l’andazzo, per salvare l’ospedale più che un intervento della magistratura ci vuole un miracolo.
Venafro. Comitato Ss Rosario e sindaci in Procura per bloccare lo smantellamento dell’ospedale
