di Gianni Bruno
Un po’ di amarcord non guasta mai. Il Campobasso non è nuovo allo stadio “Del Duca”, teatro della gara di domenica contro il Monticelli. L’impianto in questione ospita sia le vicenda della squadra principale della città che milita in serie B che quelle del Monticelli proprio da quest’anno agonistico. Parlavamo dei precedenti rossoblu al “Del Duca”: era l’estate del 1994 ed il confronto era tra i marchigiani che allora giocavano in serie A e il Campobasso che era in B. Il confronto era valido per la Coppa Italia. La partita finì 2-2, ma passò alla storia per il grave infortunio occorso a Raffaele Di Risio che ci rimise i legamenti della caviglia.
L’anno successivo ci fu l’ultimo confronto del Campobasso al “Del Duca”, stavolta per il campionato. L’Ascoli di Boskov inflisse un pesante 4-0 al malcapitato Campobasso di Mazzia. A fine anno i marchigiani sarebbero poi tornati in serie A.
A distanza di trent’anni lo stadio sarà lo stesso, ma la partita sarà contro il Monticelli. A Favo mancherà lo squalificato Ferrani(nella foto) ed è verosimile che il tecnico rossoblu attinga dalla vincente juniores di Rienzo per portare ad Ascoli qualche valido giovane che possa subentrare a partita in corso. Progna, infatti, sarà assente. Probabile a questo punto una convocazione del difensore Martinelli.
Ad Ascoli i rossoblu inseguono i punti, ma anche una certa continuità di rendimento nel corso della gara, quella che è mancata nelle ultime tre partite giocate. Dal gioco dovrebbe discendere anche il risultato. Il Campobasso si vede dunque costretto a dare una svolta sia alla prestazione che, ovviamente, al risultato. Negli ambienti di selva piana non si fanno tabelle di punti, ma tenuto conto del ritmo incredibile della Recanatese, non è difficile ipotizzare come servano ancora la metà dei punti disponibile per trovarsi matematicamente nei play off.
Incroci pericolosi tra zona play off e play out. Ci sarà Monticelli – Campobasso e Recanatese – Agnone. Dire che tutte e quattro le squadre citate hanno bisogno di vincere forse non è esagerato.
