di CORRADO SALA
Che il presidente del Molise sia un tipo, come dire?, sparagnino, lo confermano anche gli auguri rivolti a sudditi e corregionali in occasione delle festività pasquali. “Buona Pasqua per guardare e andare avanti. Auguri a tutti”, ha scritto con prosa stitica Paolo di Laura Frattura. Poche parole che tradiscono un intima preoccupazione presidenziale, quella per una Regione tornata al Paleozoico. Del resto che la vita politica in Molise sia animata da soli batteri, spugne e alghe, è un dato di fatto incontrovertibile. Per farsene un’idea, basti guardare alla varietà di forme enigmatiche di vita che animano il Consiglio regionale e il principale partito, il PD (per non dire degli altri partiti e pseudo movimenti). Complice un centrodestra inesistente, il Molise in tre anni è diventato un regno di invertebrati politici. Può quindi considerarsi legittima l’aspirazione di Frattura a fare un balzo in avanti e a guardare verso un futuro radioso che conduca la Regione almeno all’età della pietra. Il Molise di tutti, quello sognato da Freddy Frattura Flintstone, è il Molise delle caverne. Un cartone animato ambientato nella preistoria, dove c’è tutta la modernità seppur adattata ai tempi: Metropolitane sì leggere, ma di pietra e a spinta pedestre, fabbriche di pollo e zucchero fatte di ossa e conchiglie, consiglieri delegati a forma di piccoli uccelli usati come clacson per le automobili o con tre luci in fronte come semafori, computer di legno e via enumerando. Guardiamo avanti presidente, con fiducia e speranza: i Mammut e ci aspettano dietro l’angolo e noi, uomini delle caverne, gliene siamo infinitamente grati. Al suo grido di battaglia, risponderemo con una sola voce: “YABBA-DABBA-DOO“.
