Violenza sulle donne, socialisti premono per una legge regionale

E’ necessario dar vita ad un comitato promotore per far attuare una legge regionale. Il partito socialista italiano del Molise ha dato vita alla campagna ‘Firma con noi’, che come obiettivo ha quello di creare una sorta di movimento, composto da cittadini e associazioni che spinga affinché venga data piena attuazione alla legge numero 10 del 2013 che istituisce i centri antiviolenza e le case rifugio destinate alle donne vittime di maltrattamenti.
L’iniziativa è stata presentata a Campobasso, nella sede del partito, alla presenza dei vertici regionali del Psi e che nasce dalla consapevolezza che anche nel Molise il fenomeno dei maltrattamenti e della violenza nei confronti delle donne esiste e sta assumendo aspetti preoccupanti.
Non a caso, a pochi mesi dal suo insediamento, il Consiglio regionale ha legiferato in materia, approvando una legge che ha come obiettivo quello di dare sostegno alle donne vittime di violenza e maltrattamenti, fornendo loro assistenza, istituendo le dimore dei diritti, meglio conosciute come case rifugio. Strutture destinate ad ospitare le donne con figli minori. Ma la legge è andata anche oltre l’ospitalità, garantendo assistenza e promuovendo tutta una serie di iniziative volte all’inserimento lavorativo delle donne in difficoltà.
Per il 2013 erano stati stanziati 100mila euro. 200 mila per l’anno successivo ed altri 200mila euro per il 2015. Fondi stanziati ma mai utilizzati. Da qui il pressing dei socialisti, che pur riconoscendo l’utilità del provvedimento varato dal Consiglio regionale, criticano l’immobilismo dimostrato su questo argomento.
Su un tema sociale così importante è necessario che ci sia il coinvolgimento dei cittadini, hanno ricordato i promotori della campagna di sensibilizzazione e spingendo affinché la legge veda la piena attuazione, con l’istituzione di fondi di garanzia per il sostentamento delle vittime di violenza. Un atto di civiltà in una società che dovrebbe garantire diritti ed assistenza a tutti, soprattutto le fasce deboli ed indifese.