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venerdì, Maggio 3, 2024

Crisi delle imprese, dato negativo per il Molise. E intanto cresce la cassa integrazione

AttualitàCrisi delle imprese, dato negativo per il Molise. E intanto cresce la cassa integrazione

20893Ancora un risultato negativo per il Molise, al sesto posto fra le regioni italiane maggiormente colpite dalla crisi.

E’ l’artigianato il settore più sofferente e i dati raccolti dalle Camere di Commercio non sono affatto incoraggianti: negli ultimi sei anni in Molise hanno chiuso 817 imprese, un numero consistente e che deve far riflettere come suggerito dalle associazioni di categoria che ricordano quanto l’artigianato abbia da sempre rappresentato il motore economico trainante del sud Italia.

A lanciare l’allarme è la CGIA di Mestre: «A differenza degli altri settori – ha detto il coordinatore Paolo Zabeo – l’artigianato è l’unica categoria economica che continua a registrare un netto calo delle imprese attive». Peggio del Molise solo Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Sicilia e – a sorpresa – la Valle d’Aosta con un calo complessivo di oltre il 10%. I motivi sono diversi: le famiglie che acquistano meno, gli affitti troppo cari, le nuove tecnologie che hanno incrementato la produzione seriale oltre al più che evidente aumento della pressione fiscale.

Con il termine «artigianato» si intende un insieme di attività molto vasto che comprende tante sotto-categorie e di queste, non tutte hanno subìto la crisi allo stesso modo: a risentirne maggiormente in regione sono state edilizia e trasporti, come dimostrato anche dalle tante manifestazioni di protesta dell’ultimo periodo; seguono le imprese metalmeccaniche e gli artigiani del legno le cui botteghe hanno abbassato le saracinesche con ritmo serrato. Va un po’ meglio per parrucchieri ed estetisti, ambulanti del cibo da strada e le imprese di pulizia che, seppur di poco, aumentano di numero.

Ma i dati rivelano anche un altro importante aspetto: alcuni mestieri rischiano di scomparire, di estinguersi a causa dei giovani che non li prendono più in considerazione: sono i barbieri, i calzolai, i fabbri, gli ottici e i corniciai. «Oltre all’evidente danno economico – hanno aggiunto dalla CGIA – c’è anche un dato sociale molto preoccupante: quando chiude una bottega artigiana, la qualità della vita di quel quartiere peggiora. Meno sicurezza, più degrado e – hanno concluso – il rischio di un impoverimento del tessuto sociale». Ad aggravare la situazione, purtroppo, c’è un ultimo ma non meno importante dato che riguarda il Molise e che viene fuori dalle recenti indagini relative il mese di gennaio del 2016: la cassa integrazione è cresciuta oltre l’80% rispetto all’anno passato, il peggior risultato italiano.
silvia valente

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