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venerdì, Aprile 26, 2024

Cgil su Egam: “Acqua bene pubblico da difendere anche nella gestione”

AttualitàCgil su Egam: "Acqua bene pubblico da difendere anche nella gestione"

acqua-potabile-braccianoAcqua bene pubblico da difendere anche nella gestione. La Cgil interviene nel dibattito sulla costituzione dell’Egam, come stabilito dalla giunta regionale. Potrebbe essere anticamera di privatizzazione del servizio idrico integrato molisano. Una ventina di comuni si rivolgono al Tar per ribadire il proprio no all’Ente, visto come anche come un’imposizione. No anche dal Forum per l’acqua pubblica in Molise. Il sindacato esprime dubbi e preoccupazioni. La Cgil, a una lettura del disciplinare che organizza il costituendo ente, sottolinea senza mezzi termini che non è possibile scaricare sulle tariffe di consumo anche le spese di funzionamento dello stesso, nonostante esistano altre strutture che già svolgono compiti analoghi. Secondo il sindacato occorre precisare, e nero su bianco, che la gestione dell’acqua debba essere in capo a una struttura interamente pubblica, sia che si scelga un unico gestore regionale, sia che la mantengano i sindaci. Non basta la dichiarazione che l’acqua è un bene pubblico. Nel 2011 con i referendum si sancì che non era possibile privatizzarla, né ottenere con essa profitti.
Inoltre, continua la Cgil c’è troppa differenza tra quanto si consuma e quanto viene erogato, segno evidente che le reti idriche sono inefficienti e che dunque occorrono investimenti pubblici per migliorare e rendere moderno il sistema, senza però gravare sul costo dell’acqua e dunque sui cittadini. Per la Cgil le risorse vanno reperite nei finanziamenti europei, nazionali, regionali e comunali a valere sulle infrastrutture. Il rischio – continua – se non si pondera bene, sta nell’aumentare il costo per metro cubo dell’acqua e il livellamento delle tariffe non può rientrare nella logica del recupero di tutti i costi compresi quelli impropri”. L’acqua, ribadisce il sindacato – non può diventare merce comune per il profitto, il suo costo dovrebbe essere un contributo dei cittadini per salvaguardare e migliorare la qualità delle fonti idriche. La Cgil invita ad ascoltare i sindaci che non vedono di buon occhio l’Egam e annuncia che vigilerà sulla questione, convinta che si possa e debba difendere sempre il diritto di tutti di godere di un bene primario pubblico.

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