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mercoledì, Maggio 8, 2024

Il Tar Molise boccia i tagli agli ospedali di Venafro e Larino, i comitati: riaprire subito i reparti smantellati

AperturaIl Tar Molise boccia i tagli agli ospedali di Venafro e Larino, i comitati: riaprire subito i reparti smantellati

di SERGIO DI VINCENZO

La sentenza del Tar Molise riaccende le sperenze dei comitati pro Santissimo Rosario e pro Vietri. Almeno per ora restano congelati i tagli previsti dalla struttura commissariale e dalla Asrem negli ospedali di Venafro e Larino. I giudici amministrativi di fatto hanno riportato indietro le lancette, aprendo nuovi e per certi versi insperati scenari per le due strutture ospedaliere, come ha sottolineato Alfredo Ricci, l’avvocato che ha curato i ricorsi dei due comitati: «Il Tar, nell’accogliere i ricorsi (nel caso di Venafro del 2011, nel caso di Larino a partire dallo scorso anno), ha sostanzialmente ribadito ciò che abbiamo sempre sostenuto: il commissario ad acta non ha i poteri per disporre la chiusura degli ospedali. I due presidi – ha aggiunto il legale venafrano – devono dunque riaprire, non possono essere chiusi: su questo il Tar, sapendo ciò che in queste settimane stava avvendendo a Venafro e Larino con lo smantellamento dei reparti, ha anche fatto un passaggio molto chiaro, individuando già le modalità di esecuzione della sentenza. In tal senso ci stiamo attivando per procedere con una diffida». A questo punto non è esclusa un’istanza d’appello da parte della Regione. Ma i comitati restano fiduciosi e vanno avanti spediti lungo la strada tracciata dal Tar. Venafro punta a riottenere non solo ortopedia, ma anche chirurgia, rianimazione e pronto soccorso; mentre a Larino l’obiettivo è quello di fare tornare alla piena operatività chirurgia e pronto soccorso. L’avvocato Ricci si è già messo al lavoro per centrare gli obiettivi in tempi rapidi. Al tempo stesso invita la Regione a smetterla di nascondersi dietro l’alibi delle decisioni prese da Roma: «I reparti che sono stati smantellati devono essere ripristinati. Saremo molto attenti, affinché i tempi siano solerti e non ci siano delle misure dilatorie. È importante anche dire – ha sottolineato Ricci – che nel momento in cui il Tar ha stabilito la competenza non del commissario ma del consiglio regionale e del presidente della Regione su queste tematiche, ha anche messo il nostro legislatore regionale, che noi abbiamo votato, dinanzi alla responsabilità di fare quello per cui sono stati votati: scegliere e decidere. Non ci sono più alibi, non si può più dire che Roma ha imposto qualcosa. Sta in mano al consiglio regionale – ha concluso – la scelta dire chiaramente se vogliono che Venafro e Larino siano chiusi o siano aperti».

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