di LUCIO PASTORE
Il Consiglio regionale del Molise si appresta a discutere e varare una legge che recepisca i Piani
Operativi Sanitari, presentati al Tavolo Ministeriale. Detti piani sono stati bocciati dal Tavolo stesso e sono stati sospesi dal TAR in seguito ad un ricorso presentato dal Comitato di Venafro.
E’ chiara la tendenza delle proposte presentate dal Commissario ad acta, che è quello di depotenziare la sanità pubblica per favorire il flusso dei fondi del SSR verso le strutture private convenzionate.
Essendo la Regione Molise in regime di commissariamento per rientro dal debito, l’unico soggetto che può deliberare in questa materia è il Commissario ad acta, nella figura del Presidente della Regione. Detto atto deve poi essere sottoposto al vaglio del Tavolo Ministeriale.
Il consiglio è esautorato da detta materia. Altre Regioni, in regime commissariale, hanno fatto leggi simili che poi sono state annullate,dal Consiglio di Stato, in quanto il Consiglio Regionale non può deliberare .
Allora mi chiedo perché si sta procedendo con una legge che sarà sicuramente annullata?
L’unica ratio è che tra la promulgazione della legge ed il suo annullamento c’è un lasso di tempo. In questo lasso di tempo possono essere prese tutte quelle decisioni per la privatizzazione della sanità che diventeranno poi difficili da annullare.
Spero di sbagliarmi ma, come diceva un politico navigato, “ A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.
Quello che non si comprende e stupisce è la pervicace volontà di privatizzare il sistema.
Il Piano che aveva presentato Carmine Ruta , che partiva da un’analisi seria dei bisogni, limitava le convenzioni ai privati per quei servizi che potevano essere veramente utili al SSR, razionalizzava il pubblico, anche se vi erano ancora delle marginali cessioni ad interessi non strettamente sanitari.
Carmine Ruta è stato esautorato e quel piano, che il Presidente Frattura disse pubblicamente che faceva suo, è stato stracciato.
