di TONINO DANESE
Soluzione solo rinviata. Al momento, sulla Biblioteca Albino di Campobasso, l’ombra della chiusura si è allontanata, ma di poco, pochissimo; resta all’orizzonte, se non si decide subito come e cosa fare.
Nel tavolo di venerdì in assessorato regionale al lavoro, dopo oltre due ore di confronto, si è solo deciso per una proroga di un mese. Nel senso che la Provincia pagherà ancora i 14 dipendenti part time anche per luglio, i loro contratti scadevano il 30 giugno. Ma la richiesta alla Regione, all’assessore Petraroia e al delegato alla cultura Ioffredi, è di trovare, entro questo lasso di tempo, una soluzione per tutelare i lavoratori e per il prosieguo dei servizi fondamentali, che il direttore dell’Albino, Vincenzo Lombardi, aveva sospeso da lunedì, bloccando i prestiti di libri e chiedendo la restituzione di quelli consessi. Servizi che dall’inizio della prossima settimana saranno riattivati.
La Regione entro settembre è chiamata comunque a decidere le competenze e la Provincia vorrebbe un impegno di spesa per il 2014 a valere sul prossimo anno.
C’è l’impegno ad aprire un tavolo, l’ennesimo sull’ennesima vicenda. Vicenda, quest’ultima, per la quale si è mobilitato il mondo culturale molisano, cittadini, associazioni, la rete, gli studenti. Non si può far morire un’istituzione punto di riferimento per la memoria, la cultura, la tradizione della nostra terra, non solo di Campobasso, è il grido unanime. Patrimonio incommensurabile di libri, periodici.
Dal canto suo la Provincia ha assicurato che se non si arriva a sciogliere i nodi, provvederà a mettere suo personale, che si formerà appositamente, per i servizi all’Albino per non farla chiudere. “Non lo permetterò questo – ha detto De Matteis – finchè sarò io presidente”.
Anche i sindacati restano sul chi vive e stavolta attendono risposte, fatti.
