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venerdì, Maggio 3, 2024

Cittadini terremotati sul piede di guerra: “Vogliamo tornare nelle nostre case altrimenti occuperemo i municipi”

AttualitàCittadini terremotati sul piede di guerra: "Vogliamo tornare nelle nostre case altrimenti occuperemo i municipi"

di FABRIZIO OCCHIONERO Questa volta la protesta non parte dai sindaci, dalle imprese o dai precari dell’Agenzia ma sono loro, i cittadini che da dodici anni aspettano di poter tornare in una casa vera, a chiedere risposte alla Regione. Lo fanno dal villaggio provvisorio di Bonefro dove diverse famiglie, molti anziani, hanno trascorso un altro inverno tra mille disagi e incertezza sul futuro.
Al centro sociale sono arrivati anche da Rotello e da altri paesi ma secondo i promotori dell’incontro nei prossimi giorni saranno molti di più perché – hanno spiegato – la situazione ora è davvero insostenibile. La richiesta è molto semplice ma in questi anni, tra tanti ritardi, è diventata sempre più complessa: tempi brevi per tornare a casa, sblocco dei lavori, finanziamento dei progetti non ancora coperti e non solo pagamenti per il pregresso.
“Siamo stanchi di aspettare e non essere considerati”, ha affermato uno di loro nel corso dell’assemblea convocata per decidere quale linea seguire nei confronti della Regione. Il Comitato dei cittadini non ha escluso il presidio del Consiglio regionale e l’occupazione dei municipi. Prima di stabilire la forma della protesta scriveranno una lettera di richieste al governatore Paolo Frattura in cui si inviteranno anche tutti i consiglieri ad andare a Bonefro per capire da vicino le cose che non vanno, problemi fatti anche di disagi ordinari e spese insostenibili con bollette dell’elettricità da centinaia di euro non ancora rimborsate della metà come aprevisto da un’apposita legge.
“Sentiamo parlare solo dei problemi degli altri e dei rimpasi di Giunta – ha osservato un cittadino – quando noi chiediamo solo di rivedere le nostre case, nulla di più”.

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