Dopo aver ospitato per diversi anni le famiglie sfollate dal paese danneggiato dal terremoto, il villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia si prepara a diventare un centro di accoglienza per i profughi che continuano ad arrivare dai Paesi più poveri dell’Africa.
Tutto ancora una in fase organizzativa e di studio ma tra le casette di legno sono previsti nuovi sopralluoghi da parte dei funzionari del Ministero dell’Interno e delle squadre di tecnici che dovranno mettere nero su bianco il nuovo progetto da attuare nei primi mesi del prossimo anno.
Un piano di intervento impegnativo, per il quale sono stati individuati i fondi nazionali, basato non solo sul vitto e alloggio di persone ma su numerosi altri servizi legati all’assistenza dei migranti.
Una rete di solidarietà , insomma, che attraverso degli specifici bandi, rimetterà in moto un villaggio dove le strutture non mancano. Oltre alle casette ora da adeguare, dopo il terremoto sono state realizzate diverse opere legate alla vita quotidiana.
Dalla scuola polivalente, al campo sportivo in erba sintetica, dalla chiesa alla farmacia, all’ambulatorio, ai locali destinati alle attività commerciali, alle piccole imprese e agli artigiani.
Tutto, una volta approvata la proposta definitiva, potrà prendere una forma nuova, in base alla funzione del centro di accoglienza e, in questo senso, si possono considerare anche diverse opportunità di lavoro per svariate figure professionali, dai mediatori culturali alla gestione dei servizi.
Intanto si guarda anche all’ipotesi viabilità , con una galleria da completare e bloccata da tempo, che potrebbe agevolare di non poco i collegamenti – da e per il centro di accoglienza – abbattendo i tempi di percorrenza e rendendo più sicure le strade. Per questo progetto parallelo, tuttavia, oltre alle parole servono altri finanziamenti.
