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mercoledì, Maggio 8, 2024

Castelverrino, riapre la Chiesa Madre

CulturaCastelverrino, riapre la Chiesa Madre

di Albino Iacovone

L’ 8 settembre 1970, con grande partecipazione di popolo e in una cornice di devozione e di affetto resa sublime dalla ricorrenza della storica festa in onore della MADONNA DELLA LIBERA, si celebrò il centenario della restaurazione della Chiesa madre (1870 – 1970).

Scrivevo, in quella circostanza, sull’ opuscolo edito dalla Tip. Fagnani :

“” Ricordiamoci, cari amici, di conservare intatta questa tradizione che i padri hanno lasciato ai figli e nel cui colore i figli ricordano, a se stessi, l’ esistenza dei Padri “”

Oggi 18 agosto 2013, a distanza di 43 anni, questa piccola ma indomita Comunità Parrocchiale, ha vissuto con immutata passione e fede l’ importante e significativo rito della riapertura al culto della Chiesa Madre intitolata ai SS. Simone e Giuda.

E’ stata una vera e propria festa, che ha coinvolto tutta la comunità Castelverrinese e numerosi amici di paesi limitrofi.

Bello e commovente è stato il prologo della processione che dalla Chiesetta della Madonna della Libera ha raggiunto il caratteristico Centro storico del Paese, sede della restaurata Chiesa dei SS. Simone e Giuda.

Dopo il rito d’ ingresso,  il Vescovo della Diocesi di Trivento S. E. Mons.  Domenico Angelo SCOTTI, riconsegna simbolicamente le chiavi della Chiesa al Parroco Don Paolo DEL PAPA, che da qualche anno, con attaccamento umano e spirituale, regge questa antica Parrocchia, benedice l’ Acqua per aspergere l’ assemblea, le pareti e l’ altare in segno di purificazione.

Molto nutrita ed attenta è stata la presenza di giovani e giovanissimi.

Non è un bel momento per questi giovani: essi vivono con grande trepidazione e senso di sfiducia un periodo di crisi economica, sociale e morale della nostra Nazione.

E’ molto significativo e toccante che proprio uno di loro, la giovanissima studentessa liceale Anna Paola Troilo, molto legata al Paese e alla Parrocchia, si esprima in questi termini :

“”La microscopica realtà di Castelverrino è forte di un’ antica tradizione che avrà sempre implicazioni nel presente.

Un borgo, una piazza, una chiesa.

Eppure dietro un semplice muricciolo si celano tanti ricordi, alcuni più cari, altri più spiacevoli ai nostrani.

I giorni di festa, ad esempio, sono da sempre vissuti con il calore di chi rientra al paese per godere dell’ atmosfera che fin dall’ infanzia ha pervaso i cuori, le case, e di chi, vantando la condizione di risiedere a tutti gli effetti nell’ ormai ristretta cerchia di abitanti, attende l’ evento tutto l’ anno e si commuove al pensiero di riabbracciare gente che non vede da tempo o a quello foriero di angoscia di non poter festeggiare su questa terra l’ anno seguente, nelle situazioni in cui la senilità, purtroppo o per fortuna, fa il suo corso.

Dunque, in un’ aura tanto propizia, come può la piccola cittadina non entusiasmarsi di fronte alla riapertura della Chiesa-Madre ?

L’ antichissima costruzione dedicata ai Santi Simone e Giuda ha infatti subito qualche ritocco; dopo mesi di lavoro eccoci tutti pronti ad ammirarla.

Sembrerà addirittura mastodontica, come la cupola fiorentina di Brunelleschi, tuttavia ciò che è più importante è l’ allegoria che porta con sé: riapertura vuol dire rinascita.

Tutti noi potremmo rinascere spiritualmente, ma non sarà di certo un capitello corinzio o una lastra d’ oro aggiunti all’ architettura a suggerirci il rinnovamento.

In fondo una chiesa potrebbe anche somigliare a una mansarda, purchè sia “ ekklesia”, un’ assemblea di fedeli, di persone che credono a una possibile rinascita.

E’ questo il vero grande senso del rito del diciotto agosto; quanto al senso estetico, non dubitiamo del venusto riscontro.””

 

Dalle parole di Anna Paola Troilo, emerge chiaro e limpido il messaggio di speranza che il Grande Papa, il Beato Giovanni Paolo II, fece riecheggiare,  nella indimenticabile  visita pastorale,  nella vicino Agnone il 19 marzo 1995:

”” Non arrendetevi di fronte ai grandi problemi del momento. Non rinunciate a progettare il futuro”” ,  ed ancora         “” Valeva la pena di venire qui. E poi ho capito meglio il Mistero di Cristo, dell’ Incarnazione””.

Grazie,  S.E.Mons. Domenico Angelo Scotti, don Paolo Del Papa e grazie a tutti coloro che hanno contribuito spontaneamente e con ogni mezzo, per averci offerto questa memorabile giornata di festa e di letizia.

 

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