Ad essere minacciata è anche la fauna ittica locale. L’Università del Molise ha organizzato un convegno a Campobasso con esperti in materia.
É il principale fiume del Molise. Una risorsa naturalistica inestimabile ma che occorre tutelare e valorizzare. “Salviamo il Biferno e chi lo frequenta” è il titolo del seminario organizzato a Campobasso dal Dipartimento agricoltura, ambiente e alimenti dell’Università del Molise.
L’appuntamento è stato patrocinato da Regione, Arpa Molise, provincia e comune di Campobasso, oltre ai comuni di Bojano e Oratino. A sostenere l’iniziativa anche varie associazione di pesca sportiva, turismo e protezione ambientale.
Ma cos’è che minaccia la salute del Biferno? L’inquinamento dovuto agli scarichi, lo sfruttamento delle risorse ad opera dell’uomo. Ad essere minacciata è anche la fauna ittica locale e in particolare la trota autoctona. Il convegno di oggi è servito soprattutto a porre l’accento sulla tutela del fiume e del suo ecosistema. Quindi proteggere il Biferno, valorizzando anche il territorio che attraversa.
Il seminario è nato da un’idea di Catello Di Martino, docente dell’Unimol, insieme a Giuseppe Mastrangelo, appassionato di pesca sportiva e profondo conoscitore del fiume. A sostenere l’iniziativa anche un gruppo di esperti ittiologi del Mediterranean Trout Reserch Group, oltre a Emanuele Marconi, direttore del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università del Molise. Il coordinamento è stato affidato a Giovanni Bosco Concetti, ingegnere di Campobasso.