di Manuela Iorio
Presto l’acqua di Termoli tornerà a essere gestita dal pubblico. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Augusta Di Giorgi in apertura del convegno, organizzato insieme alla Fondazione Milani, spiegando che la giunta, guidata da Antonio Di Brino, è pronta a fare il grande passo, in vista della scadenza, a giugno, del contratto con l’attuale gestore, la Crea. Termoli dunque seguirà l’esempio di altre città italiane che hanno dato seguito alla volontà popolare espressa con il referendum del 2011 e che appunto dava parere favorevole alla gestione pubblica dell’acqua, senza speculazioni e senza aggravio di costi per i cittadini. Tra i pionieri in Italia c’è il Comune di Napoli dove l’iter è stato seguito dal priofessor Alberto Lucarelli, docente di diritto Costituzionale presso l’università ‘Federico II’ e assessore della giunta De Magistris, oltre ad essere estensore del quesito referendario del 2011.
Obbligatorio sarà il passaggio dalla società per azioni a un soggetto di diritto pubblico, come ha spiegato Lucarelli, con l’obiettivo di porre l’acqua, che è un bene comune, al di fuori delle regole del commercio e del mercato, con un servizio non orientato ai profitti ma che sia efficace, efficiente e aperto al coinvolgimento dei cittadini che dovranno parte del Cda e che potranno dare vita anche a un comitato di sorveglianza. Tra i vataggi per i cittadini costi minori con attenzione alle fascie più deboli della popolazione e reinvestimento dei profitti nelle infrastrutture.
