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venerdì, Maggio 3, 2024

Un colpo da K.O. Per la provincia di Isernia

EvidenzaUn colpo da K.O. Per la provincia di Isernia

di Enzo Di Gaetano

La delegazione consiliare scende da nove unità a solo tre. Un bagno di sangue per la provincia di Isernia che perde ben sei rappresentanti alla regione, scendendo da una delegazioni di nove unità a solo tre: Michele Iorio, Vincenzo Cotugno, e Massimiliano Scarabeo.

La riduzione del consiglio, da trenta a venti, insieme al perverso meccanismo dei resti, fa sì che con il presidente sconfitto, appunto Michele Iorio, isernino, vadano a Campobasso solo due consiglieri regionali, entrambi di Venafro, proprio Cotugno e Scarabeo.
Totalmente assente da Palazzo Moffa la zona interna dell’Altomolise: Agnone, che, con la fuoriuscita di Franco Giorgio Marinelli, ha perso completamente la sua rappresentanza. Pensare che fino a domenica scorsa la provincia di Isernia aveva il presidente della giunta, Michele Iorio, quello del consiglio, Mario Pietracupa, un assessore, Filoteo Di Sandro, e ben sei consiglieri regionali: Scarabeo, l’unico che rientra, Marinelli, De Bernardo, Leva, Tedeschi e Izzi.
Una vera e propria mazzata per la provincia di Isernia che, comunque, avrebbe dovuto eleggere quattro consiglieri regionali e invece porta a Palazzo Moffa solo due eletti, più il presidente sconfitto. Purtroppo i resti superiori della provincia di Campobasso hanno impedito a Cosmo Tedeschi, per l’Italia dei Valori, 1586 voti, e Piero Sassi, di Grande Sud, 1823 voti, di raggiungere l’emiciclo di Palazzo Moffa, pur essendo i primi delle rispettive liste. Per Sassi, doppia amarezza, perchè Salvatore Micone, l’eletto di Grande Sud del collegio di Campobasso, prende, addirittura, meno voti di lui: solo 1742. È successo per Sassi quello che accadde nel 2011 a Massimiliano Scarabeo. Stessa amarezza per Mimmo Izzi, dell’Udc, che con 1563 voti resta fuori, come lui Andrea Greco, Grillino, con 894 voti. Pur primi nelle rispettive liste, i due aspiranti consiglieri isernini si vedono soffiare il posto dai colleghi della provincia di Campobasso che, dalla loro, hanno resti più consistenti.
Una legge elettorale che andrebbe sicuramente rivista dal nuovo consiglio regionale per garantire alla seconda provincia molisana un minimo di rappresentatività democratico.

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