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mercoledì, Maggio 8, 2024

Lavoro e sviluppo, scoppia la polemica tra gli Industriali e i sindacati. Sullo sfondo il riconoscimento dell’area di crisi

AperturaLavoro e sviluppo, scoppia la polemica tra gli Industriali e i sindacati. Sullo sfondo il riconoscimento dell'area di crisi

di GIOVANNI MINICOZZI

I gravi problemi dello sviluppo e del lavoro restano sotto i riflettori ma accendono polemiche tra soggetti che dovrebbero essere in sintonia per tentare soluzioni unitarie ed idonee a fronteggiare la drammatica crisi occupazionale.

E’ guerra fredda, infatti, tra l’associazione Industriali, che ha giudicato insufficiente il riconoscimento dell’area di crisi per rilanciare le aziende e i sindacati di Cgil, Cisl e Uil che invece ritengono tale strumento indispensabile per riavviare lo sviluppo. A muso duro la replica al presidente di Confidustria Mauro Natale.

«Leggiamo esternazioni sulla quasi inutilità dell’intesa sul lavoro siglata lo scorso 7 agosto con la Regione – hanno detto Sandro Del Fattore, Giovanni Notaro e Tecla Boccardo, dopo aver ricordato che anche l’Associazione industriali ha sottoscritto la richiesta per il riconoscimento dell’area di crisi dei distretti produttivi Campobasso-Bojano, Isernia- Venafro-Pozzilli – Troviamo fuori luogo – hanno aggiunto – esprimere addirittura riserve su tale riconoscimento che non  è affatto scontato e che gioverebbe principalmente alla classe imprenditoriale regionale. E’ evidente – hanno spiegato poi i segretari – che sono necessari ulteriori strumenti per il rilancio produttivo della regione ma rinunciare alla possibilità di ottenere 200 milioni di euro dallo Stato e dall’Unione europea ci sembra paradossale. La nostra posizione, invece, l’abbiamo espressa in maniera forte e chiara in ogni occasione posta in essere sui temi del lavoro».

Non è mancato, poi, l’affondo finale diretto a Mauro Natale: «Ci aspettiamo un maggiore ed esplicito impegno da parte delle associazioni imprenditoriali, invece che critiche o flebili voci di protesta per ottenere uno strumento in grado di fermare la progressiva deindustrializzazione della regione e per avviare il rilancio produttivo in un’area dove ci sono imprese importanti oggi in crisi», hanno concluso.

In sintonia con i sindacati, anche l’assessore Michele Petraroia ha criticato gli Industriali: «I 200 milioni di euro previsti per l’area di crisi – ha detto il vice presidente della Regione – non sono la panacea per tutti i mali ma rappresentano un finanziamento importante per fronteggiare la drammatica crisi che sta creando problemi sociali gravi nella aree più deboli del Molise».

Dal canto suo il presidente di Confindustria Mauro Natale ha precisato la sua posizione: «Reputiamo importante che il governo Renzi accolga la richiesta di area di crisi ma ribadiamo che questo strumento, da solo, non risolverà i problemi che abbiamo. Occorre – ha confermato Natale – che la Regione favorisca gli investimenti industriali con la riduzione delle tasse, l’eliminazione delle sacche di privilegio, la dismissione delle aziende partecipate e la semplificazione amministrativa riformando gli enti sub-regionali e gli stessi nuclei industriali», ha concluso.

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