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venerdì, Aprile 26, 2024

Sanità, Cittadinanzattiva scrive al ministero: il programma operativo di Frattura non va approvato

AperturaSanità, Cittadinanzattiva scrive al ministero: il programma operativo di Frattura non va approvato

12921886_10208826218910040_101431326_o-620x350di ANNA MARIA DI MATTEO Il programma operativo straordinario 2015-2018 elaborato dalla struttura commissariale così com’è non può essere approvato. Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato torna sul tema della sanità, che resta argomento di strettissima attualità, dopo la manifestazione regionale dello scorso 18 maggio.
E si rivolge direttamente al ministro della Salute, al tavolo tecnico ed alla Conferenza Stato-Regioni affinché la sua approvazione venga fermata, in attesa che vengano apportati correttivi.
Il nodo principale da sciogliere resta quello della impostazione privatistica che la Regione ha deciso di dare al sistema sanitario. E Cittadinanzattiva cita alcuni passaggi del piano operativo che confermano l’intenzione della struttura commissariale. «Su una riduzione complessiva di 289 posti letto, 237 vengono tagliati alle strutture pubbliche e 52 a quelle private, che gestiranno circa il 40% dei posti letto ospedalieri pere acuzie e post acuzie regionali – ha denunciato l’associazione – La dismissione, nelle strutture pubbliche, di reparti importanti come Oncologia e Cardiologia per essere affidati, in esclusiva, ad una struttura privata. Il depotenziamento delle strutture pubbliche, in particolare dell’ospedale Cardarelli, in favore degli erogatori privati», ha ancora aggiunto Cittadinanzattiva Molise che ha definito ambigua la gestione della Fondazione Giovanni Paolo II, che, secondo l’idea di Frattura, verrebbe regionalizzata.
«Ci preoccupa molto la direzione verso la quale si sta incamminando il servizio sanitario regionale – ha dichiarato il coordinatore nazionale del tribunale per i diritti del Malato, Tonino Aceti – Il privato può contribuire positivamente se integra e non sostituisce il servizio sanitario regionale pubblico».
Un appello accorato, allarmato, quello che Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del Malato rivolge alle istituzioni interessate.

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