di MANUELA IORIO
L’Asrem non paga e al San Timoteo il menù diventa fisso. E’ paradossale la situazione che si è venuta a creare all’ospedale costiero dove la ditta che si occupa della somministrazione dei pasti non becca un euro dallo scorso luglio e dopo 5 mesi in cui ha continuato a lavorare e a garantire il servizio alla fine ha deciso di dare il via ad una protesta. Con una circolare arrivata in direzione e fatta girare nei reparti si avvisava che dal 10 gennaio il menù sarebbe stato sempre lo stesso: pasta asciutta, carne e verdura di contorno a pranzo. Minestrina e prosciutto cotto o formaggio, invece, a cena. Al bando i legumi, gli ortaggi, il pesce e tutti gli altri prodotti che hanno sempre arricchito e variato il menù del San Timoteo. Vengono assicurate solo le diete speciali, quelle cioè predisposte per pazienti affetti da particolari patologie o allergie. La protesta che va avanti dunque ormai da quasi 20 giorni al momento non ha prodotto effetti. L’Asrem non ha ancora saldato il conto. La ditta pugliese che si occupa dei pasti sta comunque continuando a garantire il servizio ma a rimetterci, come sempre, sono soprattutto i pazienti, ormai stanchi di mangiare sempre le stesse cose, soprattutto quelli costretti a lunghe degenze. Il malcontento nei reparti è alle stelle. Sono sempre più numerosi i vassoi che tornano indietro nelle cucine senza essere toccati e sempre di più i ricoverati, o almeno quelli che possono, che si fanno portare il cibo da casa. Le lamentele sono ormai quotidiane, ma nonostante anche le segnalazioni dalla direzione sanitaria, l’Asrem continua a non pagare prolungando così disagi e disservizi per i malcapitati pazienti.
