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sabato, Maggio 4, 2024

Convegno sul sacerdote ed educatore don Bertrando Gianico: inaugurata a Trivento la rampa a lui intitolata

AttualitàConvegno sul sacerdote ed educatore don Bertrando Gianico: inaugurata a Trivento la rampa a lui intitolata

Convegno sul sacerdote ed educatore don Bertrando Gianico: inaugurata a Trivento la rampa a lui intitolata. In tanti si sono ritrovati oggi, 13 maggio 2023, presso il Centro polifunzionale di Trivento per ricordare monsignor Bertrando Gianico: il sacerdote nato a Roccavivara, che nel lontano 1947 diede un forte impulso all’istruzione del territorio, aprendo due convitti, maschile e femminile, con oltre 300 studenti. In tanti, alcuni dei suoi 2mila studenti, collaboratori, familiari e concittadini, hanno voluto tributargli questa giornata, voluta dall’Amministrazione comunale di Trivento, “ho raccolto questa vostra volontà portata avanti negli anni con grande decisione, intitolando a monsignor Gianico una rampa, sita nel nostro polo scolast9co di via Acquasantianni – così ha aperto i lavori il sindaco di Trivento Pasquale Corallo – con emozione iniziamo questa giornata, era doveroso rinnovare la memoria di un personaggio di tale calibro, che ha dato un futuro a tanti giovani. Spero – ha concluso Corallo – che questa sia una ulteriore tappa su don Gianico e che ci possano essere altri appuntamenti in suo ricordo”. Presente anche il sindaco di Roccavivara, Angelo Minni, il quale ha ricordato le doti di eccellente educatore, guida e maestro di vita e di fede, “don Bertrando Gianico ha permesso il riscatto culturale e sociale di tanti giovani, provenienti anche da fuori regione – ha detto Minni – creando un notevole indotto che ha portato sviluppo sociale ed economico. Dobbiamo avere di lui un ricordo vivo e che sia di riferimento anche per le nuove generazioni”. I numerosi presenti hanno potuto apprezzare anche il volume, scritto da Nichy Pietropaolo, dal titolo Mons. Bertrando Gianico “Una sberla e una carezza”. L’intervento dell’ex sindaco Tullio Farina è stato particolarmente critico, considerato che si sono dovuti attendere ben 22 anni prima che venisse inaugurata una strada a don Gianico, “ho combattuto tutti questi anni affinchè ciò avvenisse – ha detto Farina, autore di alcuni studi su don Bertrando – ben due volte è stata bocciata la mia proposta al Consiglio comunale. Oggi finalmente abbiamo una strada a lui dedicata e possiamo ribadire, grazie al suo insegnamento, che la cultura dona libertà”. Il professore Gaspero Di Lisa ha portato la sua esperienza da studente e istitutore del Convitto, “da Trivento ha aperto gli orizzonti del mondo, grazie a lui la scuola ha inondato l’intera vallata come un fiume in piena. Ha avuto un’attenzione particolare per il mondo femminile, con la sezione dedicata alle convittrici ha anticipato i tempi verso la parità di genere. Oggi abbiamo la necessità di andare oltre, partendo da fondamenta solide come quelle che lui ci ha consegnato. Dobbiamo riprendere l’esempio di don Bertrando – ha concluso Di Lisa – per una zona disagiata come la nostra: ieri era resistenza, oggi è ripartenza e resilienza. Un uomo che ha fatto della scuola un ascensore sociale. Don Bertrando proiettava al futuro, ad un futuro di crescita”. Il preside Antonio Mucciaccio ha voluto ricordare due “grandi insegnanti, Vincenzo Camarra, di Filosofia, e Giuseppe Roberto, di Italiano. Ricorderò sempre questa frase di lui: ragazzi ricordate che per il mondo siete dei perfetti sconosciuti e dovete farvi conoscere, apprezzare, far valere le vostre menti”. Don Alfonso Cerrone ha definito monsignor Bertrando un artista, “uno che ha guardato oltre, in piena sintonia con la cultura cristiana, con l’insegnamento di non fermarsi all’apparenza, ma proiettarsi nell’universo”. Il preside Pasquale D’Elisa ha invece apprezzato il coraggio e la lungimiranza in materia di norme scolastiche, da riconoscere a don Bertrando, “da dirigente delle scuole che sono state di don Bertrando, quello che più mi ha colpito, subito dopo la sua immensa cultura, il coraggio di portare avanti titoli di studio paritetici, prima che ci fossero i decreti di approvazione. Era un anticipatore e la legittimazione ufficiale dava sempre ragione alle sue scelte”. Infine, il preside Giovanni Tesone ha voluto ricordare alcune persone che hanno apprezzato negli anni don Bertrando Gianico, tra le quali Eduardo Vitiello. Subito dopo ha colcuso il convegno ricordando il grande patrimonio, di cultura e di saggezza, lasciato da don Gianico, “aveva una visione pedagogica che ha anticipato i tempi, riconosceva che ogni alunno è una persona a sé stante e che doveva essere valutato anche sotto questo profilo, nelle differenze”. Il preside Tesone ha consegnato un documento di ringraziamento al Sindaco Corallo, firmato da tutti gli ex convittori e collaboratori, per l’apprezzabile giornata voluta all’insegna di un uomo che si è speso tanto per la crescita di un territorio e della cultura più in generale. Il programma della giornata si è concluso presso la rampa dedicata a don Gianico, in corrispondenza del Liceo Scientifico di via Acquasantianni, dove assieme ad una rappresentanza della scolaresca trignina, con il dirigente Beniamino Campese – è stato tagliato il nastro tricolore e scoperta la targa con scritto “Mons. Bertrando Gianico, 12.05.1902-10.08.2001, Sacerdote – Educatore”.

 

 

 

 

 

 

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