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venerdì, Aprile 26, 2024

Gam, l’ultimatum dei lavoratori delusi e arrabbiati. ” In Consiglio regionale un anno di sceneggiate napoletane”.

AperturaGam, l'ultimatum dei lavoratori delusi e arrabbiati. " In Consiglio regionale un anno di sceneggiate napoletane".
di GIOVANNI MINICOZZI
C’era una volta la Gam, industria pubblica agro-alimentare della filiera avicola con circa ottocento dipendenti diretti (avventizi compresi) e con oltre cinquecento partite Iva tra auto-trasportatori ,allevatori e consulenti vari. Una realtà produttiva che aveva impresso un notevole impulso economico e occupazionale a tutta l’area matesina e al Molise centrale contribuendo a fare uscire la Regione dal sottosviluppo.
C’era una volta, appunto, ma oggi non c’è più. Al suo posto un deserto che ha  distrutto  millecinquecento posti di lavoro e con essi il futuro delle famiglie coinvolte, lo sviluppo dell’intera Regione oltre allo sperpero di un patrimonio pubblico stimato in almeno cento milioni di euro.
“Non vi lasceremo soli” è stato lo slogan più gettonato dai politici che negli ultimi anni si sono avvicendati al vertice della Regione celando in malo modo la loro gravissima responsabilità sul fallimento della Gam. Ritorsioni, ripicche, pessima gestione, clientelismo politico, incapacità di tutta la classe dirigente e promesse non mantenute sono state le cause di un fallimento annunciato. Oggi si brancola nel buio più nero e a pagare sono i dipendenti assistiti  per sei anni con cassa integrazione per un costo sociale di oltre trenta milioni di euro che potevano e dovevano essere utilizzati per mantenere la Gam aperta.
Gli stessi lavoratori non vedono nessun futuro dopo la grave rinuncia di Agricola Vicentina e lanciano un accorato e mimaccioso grido di allarme:
La situazione è insostenibile perché siamo preoccupati e stremati.  Non c’è futuro, spesso lo avete ricordato nei vari servizi evidenziando il lavoro che non c’è. Quindi la classe politica cominci a fare chiarezza e a dire che cosa vuole fare di questa  azienda” ha detto Annalisa Maroncelli impiegata della Gam.
“Io sono fortemente amareggiato e preoccupato da quello che si vede anche in televisione,  dalle tarantelle  e le sceneggiate napoletane che si vedono al Consiglio regionale. Io la parola ‘lavoro’ veramente l’ultima volta che l’ho sentita  è  stato negli ultimi programmi elettorali.  Sembrava che si potesse  fare un passo avanti e invece ne abbiamo fatto due indietro. Quindi c’è tanta amarezza fra lavoratori e a breve ci muoveremo,  ci  attiveremo con tutte le nostre forze e andremo in tutte le sedi per cercare di fare rispettare i nostri diritti” ha dichiarato Giancarlo D’ilio.
– Quali sono le soluzioni possibili a questo punto?
“Ma guardi io voglio fare un appello a tutta la classe politica, non ci lascio nessuno, ce l’ho con tutti,. Qui il Molise è in ginocchio, in Molise non c’è più lavoro quindi io penso che si debba costituire una task force urgentemente per cercare di risolvere non solo la Gam ma tutre le aziende in crisi e  dare futuro a centinaia di famiglie. Se non si fa questo a breve saremo costretti a ricorrere  alla Caritas per sopravvivere” – ha aggiunto D’ilio.
– L’area di crisi complessa può risolvere qualcosa?
“Ma io sono sempre convinto che per averla abbiamo lottato tanto  però sono convinto che molti consiglieri e assessori regionali  non sanno nemmeno cosa vuol dire questo strumento molto importante” – ha concluso D’ilio.
“I lavoratori Gam hanno costituito un comitato e hanno deciso di affidarsi allo studio legale dell’avvocato Vincenzo Iacovino e Pierpaolo Passarelli. I lavoratori stanno organizzando una vertenza al fine di tutelare ogni loro diritto non escludendo la possibilità di portare tutto il carteggio che abbiamo alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti” – ha poi spiegato Mario Izzi  anche lui dipendente della Gam.
– In questo ultimo anno la politica cosa ha fatto?
Non ha fatto assolutamente nulla,  ci hanno venduto per la cassa integrazione.  Siamo stati merce di scambio, hanno fatto l’accordo solamente per la cassa integrazione e ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano dopo che hanno sperperato  trenta milioni di euro per tenerci così senza nessuna prospettiva futura. Ci hanno venduto” – ha concluso Izzi.
Venerdì  si terrà l’assemblea dei lavoratori con i sindacati Cgl Cisl e Uil ma in assenza di soluzioni concrete per la continuità lavorativa si rischia l’esplosione di una poderosa emergenza sociale con pesanti ricadute sull’ordine pubblico.

 

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