di GIOVANNI DI TOTA
A dare l’allarme è stato il marito che quando si è svegliato intorno alle sei non ha visto accanto a sé la moglie, né le gemelline di sei mesi. Qualche ora dopo il corpo della donna è riaffiorato dal Tevere nella zona di Ponte Marconi, a poche centinaia di metri da piazza del Popolo.
Pina Orlando, 38 anni, era originaria di Agnone e uscita dal suo appartamento si è lanciata nel fiume all’altezza di Ponte Testaccio uccidendosi. Il tragico sospetto è che uscendo di casa abbia portato con sé anche Sara e Benedetta, le due gemelline di sei mesi delle quali è sparita ogni traccia, e che abbia gettato nel fiume anche loro.
“E’ uscita con le bambine in braccio – ha raccontato una vicina di casa – le carrozzine sono rimaste qui“.
C’è anche un testimone, un uomo che ha fermato una pattuglia di vigili urbani e ha raccontato di aver visto qualche minuto prima una donna lanciarsi nel vuoto dal ponte.
Qualche ora dopo il cadavere di Pina Orlando è stato ripescato alcune centinaia di metri più avanti ed è stato il marito anche lui di Agnone, un ingegnere, ad identificarlo.
Stando a quanto si è appreso ,a giovane madre, che fino a qualche tempo fa aveva lavorato in uno studio notarile a Isernia, dopo il parto prematuro avrebbe accusato un leggero stato di depressione.
“L’ho vista tre giorni fa quando aveva riportato a casa la seconda bimba – ricorda ancora la vicina di casa – L’altra era stata dimessa a novembre. Sembrava tranquilla“.
La polizia fluviale sta scandagliando quel tratto di fiume, dopo che le ispezioni dei cassonetti di rifiuti del quartiere hanno dato esito negativo.
La procura di Roma, dopo la denuncia di sparizione presentata dal marito della donna, padre delle due gemelline, ha aperto un fascicolo per omicidio-suicidio.
