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venerdì, Marzo 29, 2024

Zuccherificio: la battaglia per riavere il posto di lavoro è solo all’inizio. “Ora dalla politica serve un impegno serio”

AperturaZuccherificio: la battaglia per riavere il posto di lavoro è solo all'inizio. "Ora dalla politica serve un impegno serio"

zuccherificio3La battaglia per riavere il posto di lavoro i dipendenti dello Zuccherificio l’hanno appena iniziata. Il presidio davanti alla fabbrica andrà avanti e non arretrerà di un centimentro. Ne sono convinti i lavoratori che hanno fatto un accorato appello alla politica. E’ arrivato il momento di risposte concrete, per questo hanno preparato una lettera che è stata letta dal dipendente Massimo Giordano: “Se qualcuno pensa di dover fare dell’argomento Zuccherificio tema di scontro o dibattito politico si è sbagliato di grosso. Non si può pensare di fare una partita politica sulla pelle dei lavoratori i quali non sono un pallone da prendere a calci. II tema principale deve essere necessariamente ed univocamente quello della ricollocazione dei lavoratori, di come e dove deve essere restituito loro il proprio posto di lavoro che per responsabilità oggettiva e non morale è stato loro sottratto.
Sia chiaro, il presidio non arretra di un centimetro, anzi, siamo pronti ad alzare il tiro e a spostare la vertenza ai massimi livelli… qui facciamo venire giù un mondo!
Ci rimettiamo alla politica del buon senso. Occorre un atto di coraggio da parte del Governo regionale che probabilmente salirà sul podio dei vincitori, almeno per i lavoratori dello Zuccherificio. La priorità è mettere in sicurezza i lavoratori e le loro famiglie.
Pensare ora di rimettere in piedi una filiera è pura demagogia. Era una macchina organizzativa perfetta, ora il giocattolo lo avete rotto e c’e da salvare il salvabile, ovvero i lavoratori”.
E mentre la protesta davanti allo Zuccherificio va avanti dai cancelli è un via vai di autobotti. Trasportano il cosidetto sugo zuccherino che è stato venduto a un’azienda del Nord. I lavoratori intanto restano uniti e non demordono. Domani il consiglio regionale monotematico, da cui ci si aspetta un impegno preciso, quello della ricollocazione. “Non vogliamo diventare merce di scambio o cavallo di battaglia dell’una o dell’altra parte politica visto che si avvicina la campagna elettorale – spiega Sergio Portolan, lavoratore e sindacalista della Uil -. Vogliamo solo che prendano un impegno concreto nei confronti delle nostre famiglie”. “Una decisione chiara” la chiede anche Raffaele De Simone segretario regionale della Csil che dal consiglio regionale di domani si aspetta un atto concreto per far ripartire l’azienda o quantomeno una ricollocazione del personale, “che non può essere lasciato senza futuro”.

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