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venerdì, Aprile 26, 2024

Consiglio regionale: la grande abbuffata. Nel bimestre luglio-agosto, oltre un milione di euro alla Casta

AperturaConsiglio regionale: la grande abbuffata. Nel bimestre luglio-agosto, oltre un milione di euro alla Casta

di PASQUALE DI BELLO

Mentre dilagano disoccupazione, povertà e crisi industriali, la Regione Molise liquida un milione di euro per pagare le indennità di luglio e agosto ai consiglieri regionali. Alla cifra da capogiro vanno aggiunti ogni mese altri 330mila euro per i vitalizi agli ex  consiglieri viventi e la reversibilità alle vedove di quelli defunti. Come se non bastasse, la Regione ogni mese deve accantonare per oltre 30mila euro a titolo di contributo per il Fondo previdenziale dei consiglieri.

Siamo in estate ma i numeri della Casta mettono i brividi. Per le sole indennità di carica e missione dei consiglieri regionali la Regione Molise ha liquidato per i mesi di luglio e agosto la stratosferica cifra di un milione di euro. Il capitolo di riferimento, come si legge nella determina dirigenziale n. 3795 dell’8 agosto scorso, ha un numero tondo chiaro e preciso che sembra fatto apposta perché nessuno se ne possa dimenticare: capitolo 100. La somma stanziata e liquidata dal direttore del Servizio risorse finanziarie, bilancio e ragioneria generale della Regione, Pietro Notarangelo, è esattamente di 983.333 euro e 33 centesimi a cui vanno aggiunti i quattrini destinati alla spesa degli assessori esterni Nagni e Veneziale, circa 12mila euro a testa ogni mese, e la cifra del milione di euro a bimestre è ampiamente superata.

Ma non è tutto. Con un’altra determina, la n. 3860 dell’11 agosto sempre a firma dell’incolpevole Notarangelo che vede passare sotto i suoi occhi tutto questo fiume di denaro, la Regione Molise ha stanziato e liquidato 329.554 euro e 3 centesimi per gli assegni destinati agli ex consiglieri regionali viventi e la corrispondente reversibilità alle vedove di quelli defunti.

Pur suonando macabro, l’aspetto cimiteriale della questione va approfondito facendo ricorso al vocabolario della lingua italiana. Quello della Treccani, molto autorevole, ma anche tutti gli altri senza distinzione, qualificano a seconda dei casi il termine vitalizio come aggettivo o sostantivo riferito sempre e comunque alla durata della vita di un soggetto. Bene, la Regione Molise è riuscita laddove solo la mano divina, e una sola volta, era riuscita in passato: far resuscitare i defunti. Il termine vitalizio, parla da se, riferendosi a chi è vivo ma in Molise, pur di percepire l’assegno mensile, la Casta fa resuscitare anche i morti.

Si dirà, a proposito dei vitalizi: per il futuro sono stati aboliti. Falso! Con la legge regionale 10 del 2013 si è semplicemente adottato il sistema contributivo. A carico del consigliere c’è da pagare un’aliquota del 8,80% mentre quella della Regione, ovvero dei cittadini, è tripla: pari al 24,20%. Questo ulteriore scherzetto, costa alle casse regionali altri 30mila euro al mese. Mentre la disoccupazione, la povertà e  le crisi industriali dilagano a vista d’occhio, e mentre i molti molisani con figli e famiglie non potranno permettersi un giorno di vacanza, i numeri della Casta assumono una luce sinistra e raccapricciante. Uno schiaffo per chi tira la cinghia e mastica ferro ogni mese.

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