Al di là dei dubbi sulle procedure, la realizzazione del lotto zero della Isernia-Castel di Sangro è ritenuta inutile e dannosa. Con quei soldi si può fare ben altro, si può rivitalizzare un territorio devastato dalla crisi e da scelte discutibili. Questo il messaggio lanciato dai promotori dei ricorsi presentati alla Corte dei Conti, alla Procura di Isernia e all’Autorità nazionale anticorruzione. I dettagli sono stati illustrati durante un incontro nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco. Sono stati espressi dubbi per la vicinanza del tracciato alle sorgenti della città e su alcune procedure, ma i presenti – come ad esempio il legale del comitato, Alfonso Mainelli – hanno definito inutile un’opera in una regione dove chiudono gli ospedali ma approvano progetti assurdi. Sulla realizzazione del lotto zero è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare. In ogni caso la battaglia del comitato è solo all’inizio. Nemmeno un eventuale flop dei ricorsi potrà fermarla, ha detto il portavoce del comitato, Celeste Caranci. Con quei fondi, molti di più di quelli stanziati per l’area di crisi, si può rivoltare Isernia come un calzino. I sostenitori del comitato non si limitano a contrastare la realizzazione della strada, ma propongono anche delle alternative. Tiziano Di Clemente, coordinatore del Partito comunista dei lavoratori ha proposto di investire sul rilancio del settore edile, ma intervenendo sui dissesti idrogeologici, sulla frana del Macerone o sulle altre emergenze. Di quei pochi chilometri di strada – che potrebbero comportare un costo di 170milioni di euro – se ne può fare tranquillamente a meno, è il parere del comitato, delle associazioni, dei partiti e delle associazioni che dicono no al lotto zero.
Isernia. Comitato “No Lotto Zero”, battaglia a colpi di ricorsi e proposte alternative
