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giovedì, Marzo 28, 2024

Isernia. Giornata della memoria, rappresentazione teatrale del Majorana-Fascitelli

AttualitàIsernia. Giornata della memoria, rappresentazione teatrale del Majorana-Fascitelli

giornata memoria iserniaIl teatro come strumento del ricordo. È questo il modo scelto dal Majorana-Fascitelli di Isernia per tenere fede all’impegno di non far cadere nell’oblio quanto di orrendo è accaduto nel secolo scorso. Gli studenti del Laboratorio teatrale hanno portato in scena nella sala del Cinema Lumière la rappresentazione dal titolo: “Ombre”, di Giovanni Gazzanni. “Quando mi fu possibile salvare un uomo, lo feci …” così la protagonista, una delegata della croce rossa, cerca di giustificare le proprie azioni, di discolparsi, di rincuorarsi pensando di aver rispettato le regole. Prova a convincersi di non avere responsabilità dirette, parla alla sua coscienza che non le dà tregua. La donna si sente impotente di fronte alla recita organizzata dal comandante/reggente del campo di concentramento, presentato come un paese qualsiasi con un sindaco ed una vita quotidiana fin troppo normale. La ridente cittadina circondata da filo spinato nasconde gli orrori più reconditi della guerra e la donna impotente non può altro che fermarsi all’apparenza, alla maschera che indossano tutti uomini, donne, bambini che recitano per aver salva la vita. Le loro speranze sono riversate tutte nella riuscita della messa in scena, la loro finta felicità, il loro apparente benessere ha lo scopo di convincere la donna. La delegata della croce rossa ci racconta una normalità che è solo una messa in scena organizzata in vista della sua visita. Il Comandante sarà il sadico regista di questo spettacolo che, con l’aiuto dei prigionieri ormai senza speranza, la convincerà della normalità della vita che si svolge nei campi. Le finte situazioni quotidiane e i pantagruelici pranzi faranno da placebo al genocidio che si sta consumando nel campo, e l’ interpretazione degli uomini disperati nasconderà agli occhi la verità che solo il tempo con il suo potente rintocco, farà esplodere nelle nostre coscienze. Il testo nasce dai documenti storici della croce rossa e dai diari degli ispettori che erano addetti ai controlli nei campi di concentramento. Il linguaggio semplice e diretto dello spettacolo aiuterà meglio la comprensione della drammaticità di eventi crudi, come quelli della seconda guerra mondiale e in particolare lo sterminio scellerato che si svolgeva nei campi. «Lo spettacolo – si legge in una nota – vuole sensibilizzare le nuove generazioni su argomenti che rischiano, se non si ha memoria, di essere solo pagine sbiadite all’interno dei libri di storia, cercando di mettere in risalto i diversi punti di vista dei personaggi: dalla Delegata della Croce Rossa, al Comandante del campo di concentramento, al disagio del sindaco Gottfried, alla finta normalità dei prigionieri, fino ad arrivare alla bambina che nella sua ingenua spontaneità avrà il compito di essere la Verità».

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