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venerdì, Maggio 3, 2024

Mozione di sfiducia: il Movimento 5Stelle e il centrodestra chiedono la testa di Frattura

AperturaMozione di sfiducia: il Movimento 5Stelle e il centrodestra chiedono la testa di Frattura

consiglio-regionale-molise_tanti_indagatidi GIOVANNI MINICOZZI

Frattura manca di credibilità istituzionale e politica. Ormai è simbolo di dileggio nazionale, con le sue magagne personali e amministrative il governatore ha minato l’immagine dell’intero Molise. Attaccato dai media, contestato dai cittadini, delegittimato dai parlamentari del suo stesso partito. Il tempo è scaduto, è il momento di tornare al voto.

Tutti i consiglieri regionali che rappresentano quello che resta delle minoranze dopo il trasloco di Salvatore Micone e di Filippo Monaco alla corte di Paolo Frattura, hanno sottoscritto la mozione di sfiducia contro il Presidente della Regione. Ai proponenti della mozione stessa, Antonio Federico e Patrizia Manzo del Movimento 5 Stelle, si sono aggiunti infatti i rappresentanti del centro destra Michele Iorio, Angela Fusco Perrella, Nicola Cavaliere e Giuseppe Sabusco.
La mozione, già depositata all’ufficio di presidenza, secondo il regolamento dovrà essere discussa in aula entro quindici giorni. Dura la nota diffusa dal Movimento 5 Stelle: «Si tratta di un atto dovuto nei confronti delle migliaia di cittadini stanchi dei siparietti di questi mesi, ma non solo. La situazione drammatica del Molise è sotto gli occhi di tutti, confermata da vertenze lavorative, sanitarie, infrastrutturali. Abbiamo lanciato decine di allarmi, ma le risposte non sono arrivate, le soluzioni non sono state trovate – hanno denunciato i pentastellati. Frattura manca di credibilità istituzionale e politica. Ormai simbolo di dileggio nazionale, con le sue magagne personali e amministrative il governatore ha minato la credibilità dell’intero Molise. Attaccato dai media, contestato dai cittadini, delegittimato dai parlamentari del suo stesso partito: un Pd a perenne rischio implosione che non riesce a garantire alla Giunta le basi solide per andare avanti – hanno spiegato. A questo si aggiunga il disorientamento, quasi la confusione della maggioranza consiliare per la nascita degli intergruppi di cui pochi capiscono le cause, nessuno il significato. E che dire della commistione tra politica, parte dell’informazione e degli organi inquirenti? Una telenovela che, a prescindere da carte bollate ed eventuali colpi di scena, indebolirà ancor più le istituzioni – hanno detto Antonio Federico e Patrizia Manzo».
A dire il vero, aggiungiamo noi, la commistione ha coinvolto politica e organi inquirenti mentre una parte dell’informazione, in particolare Telemolise, ha subito le conseguenze per aver raccontato sempre e solo la verità.
«Questa Giunta regionale non può risolvere i problemi dei molisani e non può garantire stabilità alle istituzioni, quindi mancano i presupposti per andare avanti.  Non possiamo restare inerti a guardare il Molise che muore». Drastica la conclusione dei rappresentanti del Movimento 5 stelle: «Frattura non è più in grado di governare. Il tempo è scaduto, è il momento di tornare al voto. Ora vediamo chi ha paura del giudizio popolare».
Perentoria anche la posizione dei consiglieri regionali di centro destra: «Abbiamo sottoscritto la mozione di sfiducia perché la situazione di grave crisi che coinvolge l’intera regione impone l’inderogabile esigenza di un dibattito politico in aula con l’auspicio che si possa restituire ai molisani una nuova opportunità di scelta».
Di certo la mozione di sfiducia non troverà a Palazzo Moffa i numeri necessari a farla approvare, ma resta il fatto che, per la prima volta i consiglieri regionali di minoranza hanno alzato la voce ed hanno compiuto un gesto politicamente rilevante.

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