di Marta Martino
«Siamo stati sconfitti». La sintesi amara e breve fatta a bassa voce daiformatori professionali e degli enti di formazione è accompagnata dai fatti: i picchetti dei lavoratori e gli striscioni che per giorni e giorni sono rimasti davanti al cancello di palazzo Moffa non ci sono più. Una resa davanti alla cruda evidenza: non bastano 35 anni di esperienza sulle spalle e una Costituzione che parla di diritti dei lavoratori: si può essere calpestati anche se si ha in mano un contratto dove la regione Molise è il terzo firmatario. Da oggi tutti a casa. «Più che tutti a casa da oggi siamo tutti senza reddito- ha commentato Lucio Troise a nome degli altri. Dopo 8 mesi di cassa integrazione e due mesi senza reddito, quello che gli operatori della formazione hanno ottenuto è una selezione per partecipare ad un progetto del Formez. Tornare a studiare quindi e solo per riuscire a spuntare un contratto cocopro per un anno. Dopo di che, non si sa. La formazione professionale è sparita dal Molise, è l’amaro commento che resta in bocca ai diretti interessati. « Inutile dire che siamo amareggiati e depressi- ha commentato ancora Troise- Cercheremo di sopravvivere
come meglio possiamo al cinismo dimostrato da questa ammistrazione, la peggiore che abbiamo avuto negli ultimi dieci anni».
