Ancora un nulla di fatto, questa mattina, alla Regione. La commissione incaricata di indicare l’azienda vincitrice della gestione del servizio di riscossione tributi regionali avrebbe optato per un nuovo rinvio a data da destinarsi. Sconosciuti i motivi del nuovo buco nell’acqua, si parla, genericamente, di chiarimenti ancora da ottenere. La verità è che questa farsa dell’appalto dei servizi di riscossione va avanti da sei mesi, con un balletto continuo di ritardi e rinvii. Una situazione intollerabile se si pensa che i settanta ex dipendenti di Esattorie Spa, nel mese di aprile, hanno terminato di riscuotere il loro ultimo mese di mobilità e da maggio sono a reddito zero. In pratica altre settanta famiglie molisane che non sanno cosa mettere in tavola per i loro figli e che si aggiungono ai disperati di Zuccherificio, Gam, Ittierre, Formazione Professionale e Molise Dati. A dispetto di chi va raccontando in giro che il Molise sta ripartendo. Chissà per dove, forse per la luna.
Intanto a Campobasso, alla Regione, continua la farsa di un appalto che non vede mai la luce, chissà perchè. Nessuno parla, black out totale sulle motivazioni dei rinvii, si sa solo che delle cinque aziende inizialmente partecipanti al bando, ne sarebbero rimaste in corsa solo due e i chiarimenti sarebbero quelli relativi al numero di dipendenti della ex Esattorie che sarebbero disposti ad assumere.
E sarebbe anche giusto condizionare l’assegnazione alle assunzioni da fare, ma tutto dovrebbe avvenire alla luce del sole, con grande trasparenza.
Cosa che sembra lontana anni luce da questa vicenda. Inoltre, nella commissione, sarebbero totalmente assente i rappresentanti del personale o dei sindacati, così come sarebbero assenti commissari originari della provincia di Isernia, il che crea un ulteriore motivo di agitazione tra i tanti ex dipendenti di Esattorie Spa, che, non dimentichiamolo, aveva la sua sede centrale proprio a Isernia.
Appalto esattorie, ancora un nulla di fatto. Settanta famiglie sul lastrico
