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venerdì, Aprile 26, 2024

Zuccherificio, Pasini: “Ostilità della Regione al mio progetto”. Si parte con le semine

AperturaZuccherificio, Pasini: "Ostilità della Regione al mio progetto". Si parte con le semine

di  MANUELA IORIO

“Non so se mi lasceranno procedere nel piano di risanamento e di rilancio della Fabbrica, tante le difficoltà, e molti i paletti che ci vengono messi tra le ruote, ma noi non molliamo e andiamo avanti”. E’ questo in sintesi il contenuto del lungo sms che Diego Volpe Pasini ha inviato ai dipendenti dello Zuccherificio, il cui destino è appeso a un filo. Negli ultimi giorni infatti la sensazione che siano in atto strane manovre per affossare la filiera – come anche i sindacati nazionali hanno fatto notare – sta diventando sempre più una certezza. E lo stesso imprenditore friuliano che ha preso in affitto lo stabilimento per un anno con l’intenzione di acquistarlo non lo nasconde. Seocondo Pasini infatti la decisione di sostituire l’amministradore unico Francesco Fusco con Enrico Cianciosi è stata “una interferenza enorme”. E’ vero era stato Fusco a chiedere a settembre di lasciare per motivi personali, ma il cambio in corsa avvenuto proprio adesso nella fase di transizione più delicata e dopo un lavoro durato mesi, secondo Pasini mette allo scoperto un’evidente ostilità. “Noi siamo tutti dalla stessa parte, con l’obiettivo di rilanciare questa azienda, ma c’è qualcuno – spiega l’imprenditore – che rema contro, che ha interesse a non farci arrivare fino in fondo e non si capisce perchè. Non voglio fare polemica, è un dato di fatto. Sinceramente ho rinunciato a perdere tempo ed energie per cercare di coinvolgere o stimolare la Regione. Noi andiamo avanti lo stesso” aggiunge Pasini che nonostante le difficoltà continua a credere nel suo progetto. “Abbiamo trovato un’azienda ridotta a un cadavere con una situazione finanziaria disastrosa – spiega ancora – loro forse vogliono perdere tempo, noi invece vogliamo continuare a fare zucchero e grazie al vapore produrre anche conserve, cioccolata e tanto altro. Per la Regione la soluzione è la cassa integrazione, il mantenimento delle quote e poi la richiesta di fondi europei per la riconversione. Ma in cosa, se non esiste nemmeno un progetto?” conclude infine Pasini. Intanto gia oggi verrano presentate in tribunale le integrazioni chieste dal giudice nell’ambito del preliminare per il definitivo affitto dello stabilimento e da ieri in fabbrica è partita la distribuzione dei semi. Dopo il faticoso lavoro messo in campo per ridare fiducia alla filiera, diversi agricoltori della zona hanno accettato di seminare le bietole. La macchina si è rimessa in moto. L’obiettivo è quello di non saltare la campagna, perché se la fabbrica non si riaccende ora, non si riaccende più.

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