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giovedì, Maggio 2, 2024

L’Uomo Cervo, il fascino delle tradizioni popolari di scena a Castelnuovo al Volturno

AttualitàL'Uomo Cervo, il fascino delle tradizioni popolari di scena a Castelnuovo al Volturno

Nonostante la pioggia, in tanti si sono dati appuntamento a Castelnuovo, frazione di Rocchetta a Volturno, per assistere alla rappresentazione de «Gl’ Cierv», un antico rituale della locale tradizionale carnascialesca, ma anche in realtà ha radici più profonde. L’atmosfera è di forte suggestione. All’imbrunire, irrompono sulla scena le «janare», le streghe. La loro presenza non promette nulla di buono. Quelle danze inquietanti invocano il male. Qualcosa di devastante sta dunque per accadere, qualcosa sconvolgerà la quiete di questo villaggio di contadini a piedi della Mainarde. Di lì a poco, infatti, arriva il cervo, una figura metà uomo e metà animale. Ricoperto di pelli di capra, semina devastazione e terrore insieme alla cerva. Fermare questa furia della natura è impossibile. Inutile offrire loro da mangiare. Sono come indemoniati. Solo Martino, un mago vestito di bianco, riesce ad avere la meglio, catturandoli. Ma la quiete non durerà a lungo. I due animali riusciranno a liberarsi, continuando a distruggere tutto ciò che capita loro a tiro. Ci vorrà l’intervento del cacciatore – invocato dalla popolazione – a riportare la pace nella piazza di Castelnuovo al Volturno. Due colpi di fucile squarciano il silenzio. Il cervo e la cerva cadono a terra. A questo punto avviene il miracolo. Il cacciatore soffia nelle orecchie dei due animali. Che, come liberati dal male che avevano dentro, se ne ritornano in assoluta tranquillità sulle loro montagne. Questa rappresentazione è ricca di significati simbolici: c’è il bene che prevale sul male, c’è il rapporto conflittuale tra l’uomo e la natura, c’è il rito di passaggio dal lungo e freddo inverno alla primavera. Ma oggi il cervo significa soprattutto tenere in vita una comunità fortemente segnata dallo spopolamento: «Questa è l’ultima fiammella che tiene accesa la speranza nella nostra comunità – ha detto Ernest Carracillo, presidente dell’associazione culturale Il Cervo -; tutto il paese collabora alla riuscita della rappresentazione. Siamo orgogliosi si portare avanti una tradizione che ci è stata tramandata dai nostri avi».

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