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venerdì, Aprile 26, 2024

Isernia, soppressa la Provincia

AttualitàIsernia, soppressa la Provincia

La riforma delle Province è legge. Il via libera definitivo è arrivato ieri dalla Camera dei Deputati che, con 260 sì, 158 no e 7 astenuti, ha approvato il testo nell’identica formulazione con cui il provvedimento era già passato al Senato la scorsa settimana. La legge prevede la trasformazione delle Province in enti territoriali di aria vasta. Le elezioni saranno di secondo grado: ad eleggere con voto ponderato (sarà calcolato in base alla popolazione rappresentata) il Consiglio e il presidente (tutti ruoli svolti a titolo rigorosamente gratuito) saranno soltanto i consiglieri e i sindaci dei Comuni del territorio. Il presidente sarà un sindaco. Tre gli organi previsti: il Presidente; l’Assemblea dei sindaci, che raggrupperà tutti i sindaci del circondario, e il Consiglio provinciale. Nel caso della Provincia di Isernia, che è in scadenza di mandato a giugno, la legge si applicherà quindi subito. I consiglieri provinciali da eleggere saranno dieci. Il presidente Mazzuto e l’attuale Giunta rimarranno in carica fino a fine anno solo con poteri di ordinaria amministrazione e non percepiranno indennità. Entro il 30 settembre dovrà essere eletto il nuovo Consiglio provinciale. Entro dicembre si dovrà poi eleggere il presidente (vedi box in basso) che, per effetto del voto ponderato, sarà quasi certamente uno dei sindaci delle città più popolose del territorio pentro. L’attuale Consiglio provinciale rimarrà in carica fino alla scadenza naturale del mandato fissato intorno alla metà di giugno. Dopodiché, le funzioni di questo organo passeranno, fino a dicembre, nelle mani del Presidente e della Giunta. Dal primo gennaio 2015 diventeranno operativi il nuovo presidente, che rimarrà in carica per quattro anni, e la nuova assise di via Berta la cui durata del mandato è di due anni. Prima della conclusione del mandato, però, l’attuale Consiglio sarà chiamato ad approvare due importanti atti: il rendiconto del bilancio 2013 e, a meno di proroghe del termine ultimo del 30 aprile fissato per l’ok al documento contabile, quello di previsione 2014 con contestuale presentazione del nuovo piano del personale. A questo proposito l’ente, come detto da Mazzuto nel corso dell’ultimo consiglio provinciale ha un rapporto tra spese complessive e quelle del personale che deve essere diminuito per via della diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato. Dopo 44 anni di esistenza, dunque, l’ente di via Berta, in attesa dell’eliminazione definitiva delle Province per via costituzionale, si avvia verso un ormai inesorabile tramonto. Alla Provincia di Campobasso, invece, le nuove disposizioni si applicheranno nel 2016 quando scadrà il mandato del presidente Rosario De Matteis.

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