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lunedì, Aprile 29, 2024

Chirurgia, alla Fondazione Giovanni II interventi in 3D

Salute e benessereChirurgia, alla Fondazione Giovanni II interventi in 3D

di Marcella Tamburello

La medicina moderna ogni giorno produce risultati importanti. La chirurgia, soprattutto, diventa sempre meno invasiva. In Molise, da circa un mese, alla fondazione Giovanni Paolo II, si opera con un nuovo macchinario, arrivato dalla Germania, che consente di lavorare in 3D. All’Unità operativa di ginecologia oncologica, le pazienti affette da tumore, sono operate attraverso piccoli tagli microinvasivi sull’addome. Interventi questi che abbassano le complicazioni post operazione, che riducono i tempi di degenza e di ripresa dei pazienti. Attraverso le telecemare 3d e gli appositi occhiali i medici hanno la possibilità di agire con la massima precisione.    Infatti il  3D – 3 dimensioni – dà la possibilità di vedere a 306 gradi la parte da operare. Questa nuova tipologia – che arriva dalla Germania – è utilizzata per interventi molto complessi e rappresenta un’innovazione importante per tutta la medicina. L’ex Cattolica è il primo centro del Molise a dotarsi di tale apparecchiatura. Uno dei primi in assoluto nel centro sud Italia. Sono tanti i lati positivi delle operazioni in  3D: innanzitutto i pazienti subiscono solo dei tagli microinvasivi, la percentuale delle complicazioni post operazione si riducono di molto, si accorcia la degenza in ospedale e anche la guarigione è più veloce, i giovani medici fanno trading e operano con molta più facilità.

Lo staff dell’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica della fondazione di Campobasso è formato da medici giovani diretti dal professor Vito Chiantera, originario di Napoli, ma specializzatosi in Germamia dove ha lavorato per 10, prima a Colonia e poi a Berlino in uno dei centri europei più importanti nel settore oncologico.

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