L’ultimo intervento risale a oltre dieci anni fa ma ora la situazione è diventata insostenibile, tanto da richiedere lavori urgenti per evitare grossi disagi e pericoli a chi in mare ci viaggia e, soprattutto, ci lavora. Proprio dalla marineria termolese sono partite più volte sollecitazioni per velocizzare le procedure necessarie per dare il via libera al dragaggio del porto ma i tempi si sono allungati e non di poco.Lo stesso sindaco, Antonio Di Brino, si era rivolto alla Regione per dare corso agli interventi “al fine di ripristinare un adeguato livello del fondale e consentire il regolare svolgimento delle attività di pesca”. Il porto, infatti, è insabbiato e gli operatori lamentano difficoltà nell’ingresso e nell’uscita, tanto da richiedere manovre impegnative da parte pescatori che grazie alla loro esperienza riescono a superare gli ostacoli. Problemi di non poco conto, ribaditi anche in un incontro tra le parti che si è svolto a fine maggio in cui è stata condivisa la necessità di sbloccare i lavori. Da parte della Regione c’è l’impegno a stanziare il finanziamento necessario, si tratta di circa quattro milioni di euro. L’assessore ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni, ha confermato la disponibilità in attesa delle ultime indagini dell’Arpa che, a settembre, consentiranno i avere dati completi e definitivi per avviare le procedure di appalto. Tali opere – ha affermato Nagni – rappresentano una priorità per questa zona e stiamo cercando di definire al più presto la soluzione migliore per far partire gli importanti interventi”. Sono infatti oltre centotrentamila i metri cubi di sabbia da spostare dal porto per liberare il fondale fino a raggiungere i sei metri di profondità ed evitare pericoli ai pescherecci e ai traghetti.
Termoli, porto insabbiato, lavori sempre più urgenti. Nagni: pronti a stanziare i fondi
