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domenica, Aprile 28, 2024

Rinoscimento del Governo ai 29 alunni sopravvissuti al crollo della scuola “Jovine” di San Giuliano

EvidenzaRinoscimento del Governo ai 29 alunni sopravvissuti al crollo della scuola "Jovine" di San Giuliano

Sotto le macerie della scuola Jovine hanno lottato, si sono aggrappati a una speranza fino a quando sono riusciti a rivedere la luce. Vicino a loro i compagni che non ce l’hanno fatta, un ricordo impresso nel cuore che solo chi ha vissuto quei momenti in una bolla d’aria può capire.

Oggi i 29 alunni sopravvissuti al crollo dell’edificio sono diventati grandi, non solo nel fisico ma soprattutto nella consapevolezza. Frequentano gli ultimi anni delle superiori, studiano all’universitĂ , guardano avanti per costruirsi un futuro.

>Dopo quasi undici anni il Governo ha voluto premiarli con un attestato di pubblica benemerenza al merito civile perché – si legge nella motivazione – quel giorno si prodigavano aiutando i compagni rimasti sotto le macerie riuscendo a sopravvivere. Affinchè viva ad imperitura memoria il dramma umano e psicologico di cui sono state vittime bambini, a testimonianza di eventi che non abbiano più a ripetersi nel consorzio umano e civile delle nazioni”.

Tanta commozione nella sala dell’edificio che ospiterĂ  il museo della memoria alla presenza di autoritĂ  civili e militari.

L’attestato, al di lĂ  del riconoscimento, rappresenta un passo in avanti per cementare un percorso di rinascita.

Al termine della cerimonia Pompeo Barbieri, lui che con grande forza e determinazione continua a lottare contro i segni indelebili di quel crollo, ha voluto prendere la parola rivolgendosi proprio ai suoi amici:

Ho capito che il Signore ha un disegno su di me, e credo abbia un disegno su tutti noi! Se siamo ancora vivi e vogliamo dare valore e significato alla morte dei nostri amici, dobbiamo fare qualcosa di vero, di concreto per gli altri, spendere la nostra vita per qualcosa di importante specialmente per altri bambini che nel mondo sono piĂą poveri di noi, e hanno bisogno della nostra amicizia, della nostra vicinanza, della nostra solidarietĂ  e… costruire insieme la loro speranza”.

Da qui l’invito a incontrarsi per avviare un progetto, ad esempio una scuola in Africa o un poliambulatorio per la cura dei bambini.

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