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giovedì, Maggio 2, 2024

Frattura: sulla sanità la parola chiave è integrazione

AttualitàFrattura: sulla sanità la parola chiave è integrazione

di Anna Maria Di Matteo

 Il presidente della Regione  ha partecipato alla seduta monotematica del Consiglio comunale di Campobasso sul Piano sanitario illustrando la sua idea:  Cardarelli, Fondazione e Università insieme per creare offerta unica a guida pubblica.

Stavolta il presidente della Regione Frattura si è presentato puntuale all’apertura dei lavori del Consiglio comunale di Campobasso, riunito con un unico argomento in agenda: il piano sanitario targato Filippo Basso. Sì, perché alla precedente seduta aveva dato forfait a causa di un disguido di comunicazione. Non vi erano altre motivazioni dietro la sua assenza, come qualche maligno aveva ipotizzato. E così, dopo aver ascoltato pazientemente gli interventi, alcuni estremamente prolissi, dei consiglieri comunali, Frattura ha preso la parola sgombrando subito il  campo da ogni dubbio che potesse riguardare l’ospedale Cardarelli. “Il ruolo di Campobasso, come capoluogo di regione, per l’offerta sanitaria è un dato certo rispetto al quale nulla è in discussione”. Al centro del dibattito il tanto vituperato piano Basso, nei confronti del quale il governatore è sembrato cauto nell’esprimere giudizi. “Non so in che modo il Piano Basso possa essere impugnato visto che è in attesa di validazione da parte dei ministeri dell’Economia e della Salute – ha precisato – Solo dopo la sua pubblicazione potrà essere eventualmente impugnato. Probabilmente sarà emendato dai due ministeri ma mi auguro che si possa essere nelle condizioni di sollecitare l’integrazione dell’offerta sanitaria”. Già. La parola d’ordine per il governatore sembra essere proprio questa: integrazione.  Sì perché, a suo giudizio, è impensabile che vi siano tre strutture, a Campobasso, a pochi metri l’una dall’altra che viaggiano per conto proprio. Occorre creare una offerta unica che veda il coinvolgimento della Fondazione, della facoltà di Medicina e dell’ospedale regionale al quale spetta un ruolo di rilievo. Sul Cardarelli  il presidente  ha assicurato che non c’è alcun taglio e non viene minimamente dimensionato in termini di offerta. Della Fondazione Frattura  ha apprezzato l’atteggiamento di collaborazione con la Regione. Sugli annunciati tagli di posti letto negli ospedali Frattura ha parlato di  ‘scelte impopolari ma necessarie’ ed ha invitato tutti a fare una riflessione sui dati riferiti alla mobilità passiva delle nostre strutture sanitarie: “quasi 45 milioni di euro, vale a dire oltre il 50 per centro dell’offerta pubblica”. Molte le cose che non hanno funzionato e che sono saltate fuori proprio in occasione dell’elaborazione del Piano sanitario. “Nelle strutture pubbliche non c’è controllo sul Drg, nessun controllo sulla contabilità – ha sottolineato – Non abbiamo la rintracciabilità della spesa. La nostra struttura in house, preposta proprio a questo compito, ha dimostrato di non essere all’altezza. E non ha mancato, “senza fare polemica” di ricordare di essere riuscito ad ottenere dal tavolo tecnico nazionale lo sblocco di 118 milioni di euro. “Non accadeva da sei anni – ha sottolineato – Siamo riusciti a dimostrare che in un mese abbiamo preso impegni ben precisi che siamo riusciti a mantenere”. Ma il governatore un impegno lo ha assunto con i molisani: dare una sanità di qualità a tutti i cittadini, in qualsiasi posto della regione essi si trovino. Una sanità che sia condivisa. Un compito non facile ma che è alla portata, soprattutto se sul tema della salute, saranno messi  da parte i colori politici. Un primo passo, in tal senso, è stato fatto proprio nel corso del Consiglio comunale di Campobasso. Tutte le forze politiche, seppure con i dovuti distinguo, hanno auspicato la creazione di un fronte comune per difendere il diritto alla salute.

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