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venerdì, Maggio 3, 2024

La Fondazione Giovanni Paolo II insiste: stipendi tagliati del 15% a tutti i dipendenti

AttualitàLa Fondazione Giovanni Paolo II insiste: stipendi tagliati del 15% a tutti i dipendenti
La struttura sanitaria di Campobasso rilancia un “accordo di solidarietà” per evitare 48 licenziamenti, ma a rischio ci sarebbero molti più lavoratori.

Il tira e molla sugli esuberi tra la Fondazione Giovanni Paolo II e i sindacati va avanti da mesi, ma la sensazione è che si è arrivati ormai quasi alle battute finali. La struttura sanitaria di Campobasso ha la necessità di mettere in sicurezza la gestione finanziaria per “salvaguardare – dicono i vertici – circa il 90% dei posti di lavoro”, e dunque non è disposta ad attendere oltre.

Dopo aver presentato e ritirato 48 licenziamenti lo scorso settembre, grazie alla concessione della cassa integrazione in deroga, la ex Cattolica ha riaperto la procedura ad inizio gennaio. Per la Fondazione, dunque, non c’è più tempo. Il piano di strategie per salvare 400 lavoratori (non solo quelli in esubero) è già da tempo sul tavolo dei sindacati.

È stato proposto, in particolare, un “accordo di solidarietà” che preveda la riduzione fino aun massimo del 15 per cento della retribuzione globale lorda a tutto il personale della struttura per un massimo di tre anni. Ma la Fondazione ha proposto anche un nuovo contratto di lavoro di natura privata.

Ci sono, però, anche alcune concessioni, come la promessa di stabilizzare i contratti a termine attuali e la costituzione di un tavolo di confronto periodico con i sindacati. Questi ultimi, però, non sono d’accordo con la linea adottata e la vertenza resta aperta. “Vogliamo dialogare – risponde il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl Molise, Nicola Lallima non possiamo accettare una riduzione di 350 euro al mese sullo stipendio dei dipendenti”.

er la Cisl, non è tagliando le retribuzioni che la Fondazione Giovanni Paolo II farà quadrare i conti, ma aumentando la produttività, migliortando la gestione e la logistica e contenendo le spese superflue. La Fondazione Giovanni Paolo II, invece, punta il dito contro la Regione Molise per “non aver rispettato gli impegni”, sia sul pagamento delle prestazioni (pagate meno di quanto fissato dagli accordi), sia per non aver stanziato finanziamenti aggiuntivi per la formazione e la ricerca (anche questo messo nero su bianco nell’accordo).

La ex Cattolica accusa la Regione anche di puntare a “ridimensionare le attività del Centro e i relativi finanziamenti” anche con la riduzione dei posti letto, passati dai 216 del 2001 ai 129 attuali. In pratica, spiegano dalla Cattolica, la Regione Molise ha sia ridotto i posti letto e sia imposto il passaggio della Fondazione di Campobasso da struttura pubblica a privata. Domani alle 11, intanto, i sindacati incontreranno in Giunta regionale gli stessi vertici della ex Cattolica, mentre dopo lo stop de 12 marzo è prevista una nuova giornata di sciopero appena spassata la Pasqua.

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