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giovedì, Maggio 2, 2024

Florindo D’Aimmo, l’anima nobile della politica molisana

EvidenzaFlorindo D'Aimmo, l'anima nobile della politica molisana

Cordoglio bipartisan per la scomparsa dell’esponente della Dc e del Partito popolare italiano, primo presidente del Consiglio regionale, governatore del Molise e quattro volte parlamentare.

Con la scomparsa di Florindo D’Aimmo se ne va un pezzo di storia del Molise. Quel Molise che D’Aimmo ha contribuito a realizzare come fautore del primo Piano di sviluppo regionale e con il suo impegno diretto nell’insediamento delle prime grandi realtà produttive come la Fiat di Termoli, senza contare l’apporto determinante nella progettazione dell’invaso di Guardialfiera.

D’Aimmo è riuscito nell’intento di proiettare il Molise fuori dal suo isolamento politico ed economico, creando i presupposti per la nascita e lo sviluppo della ventesima regione italiana. E’ stato il primo presidente del Consiglio regionale. Incarico che ha ricoperto dal 25 luglio del 70 al 6 marzo del 74. Dal 75 all’82 ha guidato il Molise come presidente della regione. È’ stato parlamentare per quattro volte con la Democrazia cristiana, a partire dall’83’, e due volte sottosegretario: nel primo governo di Giuliano Amato (dal 30 giugno ’92 al 27 aprile ’93) con il prestigioso incarico in tema di Lavoro e previdenza sociale e nel governo di Carlo Azeglio Ciampi (dal 7 maggio ’93 al 9 maggio ’94), con l’altrettanto delicata responsabilità in tema di Bilancio e Programmazione economica. Sempre in Parlamento è stato componente delle Commissioni, Lavoro, Finanze e Tesoro e Bilancio.

Dopo la diaspora della Dc, D’Aimmo è passato al Partito popolare italiano che ha guidato fino al 2000. Una carriera folgorante e senza macchie, quella di Florindo D’Aimmo. Un politico d’altri tempi, a cui diversi parlamentari ed esponenti regionali hanno ammesso d’ispirarsi ogni giorno. Cordoglio bipartisan per la sua morte. Da destra a sinistra sono arrivati attestati di stima e di solidarietà alla famiglia dell’onorevole. Per il presidente della Regione, Michele Iorio, Florindo D’Aimmo è stato “un vero galantuomo della politica, un attore protagonista delle istituzioni, un fiero servitore della sua regione e del suo popolo”. Ma anche “un amico leale, un padre affettuoso e autorevole, un esempio da seguire per le nuove generazioni”.

Per il presidente e il segretario regionale del Pd, Roberto Ruta e Danilo Leva, la scomparsa di D’Aimmo rappresenta una “grave perdita per l’intera politica molisana. D’Aimmo è stato artefice della costruzione di un modello integrato di sviluppo della nostra regione”, hanno aggiunto. Il senatore del Pdl, Ulisse Di Giacomo, ha parlato di Florindo D’Aimmo come un uomo “intelligente, disponibile, mite e rispettoso che ha rappresentato le istituzioni con stile e trasparenza con la mente sempre rivolta agli interessi della gente comune”.

Per l’europarlamentare Aldo Patriciello, invece, è stato la dimostrazione esemplare di come un uomo possa mettersi a disposizione dell’altro perseguendo il bene della collettività. Per il presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa, “Con Florindo D’Aimmo viene meno un padre nobile della nostra Regione”. “Credo che il Molise, ma più in generale l’Italia – ha detto il presidente dell’Unione delle province molisane, Salvatore Colagiovanni – abbiano bisogno di politici di un certo spessore come D’Aimmo e mi auguro che le classi dirigenti sfornino persone capaci come lui”.

“Ricorderò senz’altro la mole di lavoro prestata in favore della crescita, della programmazione, degli interventi per la nostra Regione”, ha sottolineato il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis. Cordoglio anche dall’intera amministrazione di Termoli. Il sindaco Antonio Di Brino lo ha definito “un alfiere della politica del fare, dalle grandi capacità e virtù morali”. Florindo D’Aimmo si è spento ieri intorno alle 19, all’età di 85 anni, nel giorno dei funerali della moglie, Gilda Di Michele. Anche le sue esequie si svolgeranno nella chiesa di San Timoteo di Termoli. La cerimonia religiosa è prevista domani alle 11.

Accanto ai figli Antonio, Antonella e Sandra, ci saranno le massime autorità della regione e non solo. Ma forse l’abbraccio più grande, quello che D’Aimmo avrebbe voluto, oltre naturalmente all’affetto dei suoi familiari, è proprio quello della gente comune. Quelle persone che D’Aimmo ha sempre messo al primo punto del suo impegno politico e istituzionale.

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