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sabato, Aprile 27, 2024

La Cgil: “Costruzioni in ginocchio”. In quattro anni persi 500 mila posti

FocusLa Cgil: "Costruzioni in ginocchio". In quattro anni persi 500 mila posti

La Fillea Cgil lancia l’allarme: nelle costruzioni dal 2009 a oggi si è consumata “la tempesta perfetta” e nel settore hanno perso il lavoro 120.000 persone l’anno, 328 al giorno. In tutto si tratta di 500.000 posti tra edilizia e aziende di materiali da costruzione, cemento, lapidei, industria del legno e arredo. Le prospettive per il 2013 sono drammatiche.

“Non si vede la luce in fondo al tunnel – dice il segretario della Fillea, Walter Schiavella – . La crisi è stata scatenata dall’insieme di due fattori: uno congiunturale, provocato dalla bolla immobiliare del 2008, e uno strutturale, cioè la crisi di un modello industriale vecchio e obsoleto, che non ha saputo capitalizzare gli anni di crescita del settore per rafforzare la qualità delle imprese, sia in dimensione che in investimenti finalizzati alla ricerca e innovazione dei materiali e delle filiere”. Per questo la crisi delle costruzioni in Italia è stata, secondo il segretario generale, più forte che negli altri paesi europei, che hanno potuto invece contare su “un sistema delle imprese più strutturato che, sostenuto da politiche attive dei governi, ha saputo intervenire per tempo sui modelli industriali, innovandolo nella direzione della sostenibilità”.

Gli ultimi dati dell’edilizia provenienti dalle Casse Edili dimostrano che “rispetto al 2008 abbiamo un calo del 31% degli addetti, del 35% delle ore lavorate e del 25% della massa salari. Dati che al Sud raggiungono punte massime, con il triste primato negativo di Sassari, dove si registra -47% di ore lavorate e addetti e -39% di massa salari. Segue Taranto, con -47% di ore, -35% addetti e -38% massa salari, poi Salerno con -41% ore, -38% operai e -31% massa salari.” Questi dati potrebbero portare a devastanti conseguenze in mancanza di un intervento immediato da parte del governo, causando un vero e proprio “tracollo sistemico”. Aggiunge che “abbiamo perso il 30% della produzione ed il 40% degli investimenti pubblici e tra il 2008 ed il 2010 il crollo del fatturato complessivo è stato di oltre il 16%.

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