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venerdì, Aprile 26, 2024

Paese a rischio idrogeologico a rischio otto comuni su dieci

FocusPaese a rischio idrogeologico a rischio otto comuni su dieci

Questa volta è toccato alla Maremma, messa in ginocchio come negli anni scorsi era successo alla Liguria, alla Lunigiana, al Messinese e al Veneto, per colpa di una pioggia, intensa, è vero, ma pur sempre una pioggia d’autunno.
Una pioggia che svela quanto fragile sia diventato il nostro Paese e ci spinga a fare i conti con un’emergenza che non risparmia nessuno: il dissesto idrogeologico. Il rapporto più recente, firmato Legambiente e Protezione civile, parla di 6.633 comuni italiani in pericolo per la fragilità del suolo. Per capire meglio, significa che 8 comuni su 10 sono ad alto rischio e quando piove, o nevica, o soffia forte il vento, ce ne accorgiamo drammaticamente. Toscana e Liguria sono in cima alla lista, ma prima ancora vengono Calabria, Molise, Basilicata, Umbria e Valle d’Aosta dove la minaccia riguarda il 100 per 100 del territorio.

MESSA IN SICUREZZA
Mentre fango e detriti seminano dolore e morte, si fa alta la voce di chi vuole smettere ogni volta di contare i danni. Anche il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, si unisce al coro di chi chiede di «investire in un programma serio» di messa in sicurezza del territorio che consenta «a questo Paese di non cadere a pezzi più di quanto stia facendo. E l’unica ricetta è la prevenzione che, dice Gabrielli, si può fare con le risorse che ci sono ma che, spesso «vengono utilizzate come alibi per non fare le cose». E dice che la «vera scommessa» è «immaginare un percorso più strutturato di messa in sicurezza, che preveda investimenti non eclatanti, ma certi e sicuri».

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