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venerdì, Aprile 26, 2024

Sentenza di Bari, Petescia: accuse infamanti e infondate, motivazioni inconfutabili

AperturaSentenza di Bari, Petescia: accuse infamanti e infondate, motivazioni inconfutabili

di GIOVANNI MINICOZZI

Una vicenda giudiziaria durata circa tre anni dalla data della denuncia, presentata a Bari dal presidente della Regione Paolo Frattura e sostenuta dal suo avvocato amico Salvatore Di Pardo, ma in soli sei mesi il pm Pasquale Drago aveva già deciso sulla colpevolezza degli imputati Fabio Papa e Manuela Petescia chiedendone il rinvio a giudizio.  Sono stati tre anni di lavoro folle e disperato, durante i quali sono stata letteralmente annegata nelle carte tutte le notti per cercare di ricostruire la verità su fatti e circostanze denunciati dai due accusatori – ha detto la direttrice di Telemolise Manuela Petescia visibilmente soddisfatta, nel corso della sua conferenza stampa durante la quale ha illustrato meticolosamente le motivazioni della sentenza racchiuse in 157 pagine dal giudice Antonio Diella –E’ stato un vero e proprio gioco al massacro condito da accuse infondate ed infamanti – ha aggiunto Manuela Petescia – distrutte ed annientate, però, dal giudice Diella il quale ha emesso una sentenza chiara e inconfutabile, di assoluzione dai reati con formula piena perché i fatti non sussistono. Le prove tecniche chieste da me e da Fabio Papa hanno dimostrato non solo che dalle celle telefoniche e dai tabulati non risultasse alcuna prova ma addirittura hanno accertato il contrario”.

La vicenda giudiziaria di Bari, secondo quanto riportato dalle motivazioni della sentenza, si intreccia con la storia, per molti aspetti ancora oscura, della Biocom frettolosamente archiviata dalla Procura di Campobasso dopo il trasferimento di Fabio Papa.

Secondo i difensori di Petescia, l’inchiesta sulla Biocom potrebbe essere riaperta dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha imposto alla stessa Biocom la restituzione dei 265mila euro di contributi pubblici incassati per un’opera mai realizzata.

Sul caso Bari va sottolineato come la pregevole difesa degli avvocati Arturo Messere, Erminio Roberto e Paolo Lanese, nonché il lavoraccio svolto dalla stessa Manuela Petescia e riconosciuto dal giudice Diella nelle motivazioni della sentenza, abbiano consentito di accertare la verità di una scabrosa vicenda e hanno perfino fatto commuovere visibilmente la direttrice di Telemolise per quanto affermato dal giudice. Dal canto loro Paolo Frattura e Salvatore Di Pardo sono iscritti nel registro degli indagati per calunnia fin dal 4 maggio scorso, ovvero dal deposito della sentenza di assoluzione emessa dal tribunale di Bari.

Soddisfatti anche gli avvocati di Fabio Papa e Manuela Petescia, Arturo Messere, Erminio Roberto e Paolo Lanese.

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