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venerdì, Maggio 10, 2024

Il vescovo Bregantini si scaglia contro le aperture domenicali: la battaglia va portata avanti

AttualitàIl vescovo Bregantini si scaglia contro le aperture domenicali: la battaglia va portata avanti

di ANNA MARIA DI MATTEO

Ha scelto le celebrazioni in onore di San Giorgio, Patrono di Campobasso per ricordare la sacralità delle domeniche e delle giornate di festa. Il vescovo della diocesi di Campobasso-Bojano, Giancarlo Bregantini è tornato ancora una volta a sollecitare le istituzioni, la politica, a rivedere la legge regionale che regolamenta il settore del commercio, con particolare riferimento alle aperture domenicali.
«Che squallore notare, in certe vie, tanti negozi costretti a chiudere. Va continuata la battaglia anche in Comune ed in Regione, per modificare la iniqua legge delle inutili aperture domenicali».
E’ durissimo il messaggio che il vescovo Bregantini ha rivolto alla città, firmato anche dai parroci, in occasione della ricorrenza del santo patrono.
Facendo leva sull’appello lanciato da papa Francesco, nella sua visita in Molise, lo scorso luglio, il vescovo ha condannato in maniera forte la decisione di mantenere aperte le attività commerciali anche di domenica.
Ed ha avanzato una proposta: «E’ necessario regolamentare le aperture festive – ha dichiarato – con un ordinato scorrere delle aperture domenicali. A turno. In questo modo si potrà dare maggiore slancio alle nostre famiglie, aiutare i genitori a fermarsi un po’ con i propri figli. Ma è soprattutto importante la centralità della domenica – ha sottolineato ancora il vescovo – lasciando spazio libero per la celebrazione dell’Eucarestia, forma eminente di appartenenza cristiana», ha concluso Bregantini.
Un monito rivolto già in passato alle istituzioni e che forse ora potrebbe trovare risposta nell’istituzione dell’Osservatorio regionale sul commercio, voluto dall’assessore Scarabeo che ha l’obiettivo di monitorare la situazione e verificare l’esistenza di eventuali squilibri sulla rete commerciale e soprattutto tra la grande e piccola distribuzione.
Se non si porrà un rimedio, le piccole attività scompariranno, ma anche la grande distribuzione non riuscirà a contenere le conseguenze provocate dal calo dei consumi.
Insomma, a rischio è l’intero settore: senza correttivi non si salverà nessuno.

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