Nonostante il rallentamento dell’inflazione generale, che a novembre 2025 si
attesta all’1,1% su base annua e a -+1,5% per il carrello della spesa, secondo i dati
definitivi ISTAT, i prezzi al consumo rimangono alti.
La gioia delle feste rischia di essere offuscata da un salasso ingiustificato per le
famiglie italiane.
Lo rivela la nuova indagine “Natale, prezzi alle stelle” condotta
da ADOC ed EURES – Ricerche Economiche e Sociali, che ha analizzato la dinamica
dei prezzi dei prodotti alimentari tradizionali del carrello della spesa di Natale.
L’analisi ha monitorato 80 prodotti in 8 principali insegne della GDO, concentrandosi
sui dolciumi e bevande tipiche come panettoni, pandori, torroni, spumanti e
superalcolici.
Secondo lo studio, una famiglia tipo spenderà in media 76 euro per l’acquisto di
un cesto natalizio standard nel 2025. Questo dato rappresenta un incremento medio
del +8,9% rispetto ai 69 euro rilevati nel 2024.
Questo aumento è sproporzionato rispetto al quadro macroeconomico generale:
a fronte di un’inflazione generale prevista per il 2025 dell’1,5% e un aumento dei
prodotti alimentari lavorati del 2,7%, i prezzi dei prodotti natalizi crescono dell’8,9%,
ovvero quasi 6 volte di più dell’incremento complessivo dei prezzi e oltre 3 volte di più
rispetto a quello degli alimentari.
L’incremento più marcato riguarda i prodotti di cioccolateria, con un aumento
del +11,3% (portando il costo medio a 6,55 euro), si tratta dell’alimento che, tra crisi
climatiche che incidono sulla produzione di cacao, speculazioni finanziarie sul mercato
delle materie prime e una domanda in costante crescita, ha registrato tra i prodotti
alimentari il rialzo più forte dell’ultimo anno (+6,7% secondo dati ISTAT). A seguire
il torrone (confezioni da 200-250 g), con un rincaro del +10,0% (5,50 euro), anche
il pandoro classico registra un aumento significativo del +7,4%, che porta il prezzo
medio oltre i 6 euro, più contenuti, ma sempre ben oltre l’inflazione, gli aumenti
per amari e superalcolici (+5,4%) e per i panettoni (di marca +4,2%; private label
+4,9%).
“Questi numeri sono estremamente preoccupanti e confermano ciò che
denunciamo da anni: nei periodi di alta domanda, le logiche di mercato sembrano
tendere a un sistematico e ingiustificato aumento dei prezzi – afferma Anna Rea,
Presidente Adoc nazionale unitamente a Nicola Criscuoli presidente regionale. In
particolare, l’incremento di oltre l’11% per i prodotti di cioccolateria e del 10% per i
torroni è un segnale d’allarme fortissimo, che non può essere imputato solo alle crisi
climatiche o alle dinamiche delle materie prime – proseguono dll’Adoc.
Questa dinamica comporta una compressione dei consumi: se un simbolo del
Natale come il panettone o il torrone diventa un costo insostenibile, le famiglie saranno
costrette ad acquistarne in quantità ridotte o a rinunciarvi o, peggio, ad acquistare
prodotti di scarsa qualità a discapito della propria salute. Chiediamo con forza
maggiore trasparenza lungo tutta la filiera e un freno alle speculazioni che minano la
serenità delle feste. Le famiglie hanno il diritto di celebrare le festività senza dover
affrontare un salasso ingiustificato – concludono dall’Adoc”.
Nota metodologica: I prezzi sono stati estratti dai volantini promozionali dei
periodi 20-30 novembre e 1-10 dicembre per le annualità 2024 e 2025 e hanno
riguardato complessivamente 80 prodotti (tipologie, marchi, pezzatura prevalente).
Le rilevazioni hanno interessato 8 principali insegne della GDO (Coop, Conad,
Esselunga, Carrefour, Lidl, Despar, Tigre, Famila), che insieme rappresentano circa il
67,5% della quota di mercato nazionale. Naturalmente non sempre i prezzi sono stati
rilevabili in tutte le «insegne», in quanto non presenti nei rispettivi volantini. Per tale
ragione i valori medi sono stati successivamente aggregati per tipologia di prodotto e
non per singolo marchio.
Più in dettaglio, sono stati censiti 17 marchi/tipologie di panettone “classico”
riferiti a prodotti di marca e 5 a “private label”; 18 marchi/tipologie di pandoro “classico”
riferiti ai soli “prodotti di marca”; 8 marchi/tipologie di torrone (taglio prevalente da 200-
250 g); 5 marchi/tipologie di spumanti; 7 marchi/tipologie di amari e superalcolici e 19
marchi/tipologie di prodotti di cioccolateria.



