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giovedì, Maggio 2, 2024

Capitale della Cultura, vince L’Aquila. Per Agnone il progetto, e il “sogno”, continuano

AperturaCapitale della Cultura, vince L'Aquila. Per Agnone il progetto, e il "sogno", continuano

La grande attesa di Agnone si ferma alle 11:39 di questa mattina quando nella meravigliosa cornice dell’aula Spadolini, al Ministero della Cultura, il Ministro Gennaro Sangiuliano, apre la busta contenente la Capitale italiana della Cultura. Ad aggiudicarsi la selezione tra le dieci città finaliste è L’Aquila che si impone anche su Alba, Gaeta,Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei comuni della Valdichiana. A scegliere L’Aquila è stata una giuria di esperti nominati dal Ministero della Cultura e presieduta da Davide Maria Desario.

Per Agnone, protagonista di un dossier straordinario per contenuti e visione, si ferma l’attesa ma prosegue il sogno. Il patrimonio di idee e progetti messo in campo con la preziosa collaborazione dell’Università del Molise, rappresenta un lascito e un terreno fertile sul quale far rinascere e crescere il sistema culturale molisano. L’equipe di lavoro giudata dal Sindaco Daniele Saia e dalla professoressa Letizia Bindi ha saputo coniugare passato e presente in una proiezione che guarda al futuro. Con le radici ben piantate in terra e lo sguardo rivolto in alto. Storia, antropologia, tradizioni, patrimonio archeologico, enogastronomia, territorio e paesaggio, in una parola sola identità. Quell’identità tradotta in un slogan efficacissimo: “Fuoco, dentro. Margine al centro”. Un percorso che attingendo alla notte dei tempi, ai riti ancestrali del fuoco, si proietta nella contemporaneità con un progetto che recupera il valore del margine, quella dorsale appenninica rappresentata dalle aree interne e che nel progetto trova elementi di valorizzazione capaci di arrestarne il processo di spopolamento e di erosione. Nel suo intervento di ringraziamento il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha rimarcato, parlando del progetto vincitore, del tema delle aree interne, aprendo per l’anno 2026 ad una collaborazione con tutte le altre nove finaliste. La parentela ideale e contenutistica apre la strada ad un percorso nel quale anche Agnone troverà spazio.

Il ministro Sangiuliano, nella stessa direzione, ha assicurato che anche per le altre nove finaliste verranno messi in campo interventi di sostegno per valorizzare e realizzare i progetti elaborati.

A prescindere dal risultato finale, alla città di Agnone va dato merito e atto di aver rappresentato, in questa circostanza, il fiore all’occhiello del Molise in Italia e, per il futuro, il punto di un’avanguardia regionale dal cui progetto far ripartire le sorti culturali e, con questo, socio – economiche, di una intera regione.

Il sogno di Agnone continua, e con esso quello di un Molise possibile del quale ciascuno può e deve sentirsi orgoglioso. Un sogno sintetizzato nelle parole del Sindaco Daniele Saia: “Non abbiamo ottenuto il titolo ma abbiamo vinto, perchè abbiamo imparato una lezione ancora più importante: anche il margine può essere centro”.

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