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venerdì, Marzo 29, 2024

Regione. Vincenzo Niro si dimette da assessore, porte chiuse in Consiglio per Antonio Tedeschi

AperturaRegione. Vincenzo Niro si dimette da assessore, porte chiuse in Consiglio per Antonio Tedeschi

Sirene in Consiglio regionale, ma non si tratta delle creature monopinna della mitologia greca, bensì dei sanitari chiamati a decifrare l’elettrocardiogramma di una politica che in questa settimana ha fatto registrare picchi di pressione mai visti prima. Ultima delle notizie che hanno fatto salire a picco la colonnina di mercurio, è quella delle dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Niro. Un gesto, il suo, dettato da ragioni di partito e di fedeltà al risultato espresso dal corpo elettorale il 22 aprile del 2018. Diamo quindi i numeri. Con 10351 voti e una percentuale pari al 7,12% i Popolari Per l’Italia, la formazione guidata da Vincenzo Niro, si attestarono come quarta forza del centrodestra. Prima di loro, nell’ordine: Forza Italia, Orgoglio Molise e Lega. Dietro i popolari, invece, partiti dal vecchio e nuovo blasone quali UDC e Fratelli d’Italia. L’indubbio successo dell’epoca, fruttò l’elezione a Palazzo D’Aimmo di due consiglieri regionali: il leader della formazione politica, Vincenzo Niro, appunto, e l’ex sindaco di Vastogirardi, Andrea Di Lucente. Primo tra i non eletti, all’epoca, fu Antonio Tedeschi al quale in virtù della legge di surroga degli assessori toccò un posto da supplente in Consiglio regionale. Come la storia è finita, oggi tutti lo sanno. Anno 2020, con un emendamento a firma Toma/Greco viene cancellato l’istituto della surroga e, insieme a Tedeschi, lasciano il Consiglio Regionale Massimiliano Scarabeo, Nico Romagnuolo, Paola Matteo. Anno 2023, a tre anni di distanza la Corte di Cassazione accoglie il ricorso di Antonio Tedeschi bocciando l’immediata esecutività della legge e differendone gli effetti alla prossima legislatura. Tedeschi vince la partita giuridica e acquisisce il diritto al nuovo ingresso in aula. Con la decisione di Niro, però, perde quella politica e si ferma alla soglia del Consiglio. A varcarla, invece, sarà Filoteo Di Sandro, primo dei non eletti in Fratelli d’Italia. Resta infetti al proprio posto Quintino Pallante, primo e unico elettore del partito nel 2018 e poi diventato assessore. Si restringe quindi a cinque la Giunta Toma: oltre al presidente e allo stesso Pallante, sono Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere e Filomena Calenda i componenti dell’attuale esecutivo.

Spente le sirene, adesso la parola passa all’aula per un consiglio che si preannuncia dir poco rovente.

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