“Nonostante tutto la tradizione”. Esordisce così il musicista Giuseppe “Spedino Moffa” poco prima di esibirsi a Riccia con il gruppo dei RomArabeat. Ed è in questa espressione che l’artista dà contezza dell’impegno dell’intera comunità riccese nell’organizzare una nuova edizione della Festa dell’Uva. L’evento compie 90 anni, ma è ancora fresco, giovane, capace di entusiasmare. “E’ una tradizione che va avanti, ma è anche una lezione di vita – ha spiegato il sindaco Pietro Testa – Si insegna lo stare insieme e si insegna il fare festa insieme”. “Siamo veramente felici del risultato raggiunto – ha dichiarato la presidente del Comitato Festa Arianna Manocchio – Riccia è stracolma di gente, sia dal Molise che da fuori regione”.
Tra i vicoli del borgo sfilano carri allestiti dalle contrade, strabordanti di mani gentili che distribuiscono delizie di ogni tipo. I temi dominanti, ovviamente l’uva e il vino. Migliaia i visitatori che si riuniscono per vivere le emozioni della festa. “Riccia si è trasformata in un teatro a cielo aperto – ha detto uno dei turisti – Ogni carro cerca di coinvolgere il pubblico con passione ed energia. Davvero una tradizione meravigliosa”.
La festa dell’uva riconferma il successo dopo due anni di stop causa covid. E ancora, nonostante tutto, la tradizione.
