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venerdì, Aprile 26, 2024

Sex tortion , ricatti a sfondo sessuale sul web: casi in aumento anche in Molise

AperturaSex tortion , ricatti a sfondo sessuale sul web: casi in aumento anche in Molise

Si chiama sex tortion ed il significato letterale è ricatto sessuale realizzato attraverso il web. Un fenomeno che sta prendendo piede anche in Molise e che coinvolge un numero sempre crescente di adolescenti. A lanciare l’allarme la questura di Campobasso sui dati forniti dalla polizia postale alla quale, negli ultimi mesi, sono arrivate oltre cento segnalazioni che convolgono minori di età compresa tra i 15 ed i 17 anni. Ma ci sono casi che riguardano anche ragazzi più piccoli.Si tratta di un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, con un enorme potenziale di pericolosità perché oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte.
Tutto inizia con qualche chat con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate.
Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte.
Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue, con la minaccia di diffondere foto sulla rete, a parenti ed amici in caso di mancato pagamento.
Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sè, a non confidarsi con nessuno, in particolare con i genitori. Per questo motivo il fenomeno è sottostimato.
–     Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Perché le richieste di denaro continueranno.
–     Non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti.
–     Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;
–     Fare una segnalazione sul portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto
–     Parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia.
–     Chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.
Se ai propri figli capita qualcosa di simile –     Non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere anche gestio inconsulti
–     Ascoltare quanto i figli raccontano, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli
–     Procurarsi gli screen shot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia:
–     Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia;
–     Fare una segnalazione su www.coimnissariatodips.it e chiedere informazioni e supporto.

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