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lunedì, Aprile 29, 2024

Caro carburanti, Figisc Confcommercio: benzinai penalizzati come i consumatori

AperturaCaro carburanti, Figisc Confcommercio: benzinai penalizzati come i consumatori

Non si ferma la corsa dei prezzi dei carburanti, che ha già raggiunto livelli record, generando preoccupazione tra i cittadini e tra le imprese. Una situazione che sembra essere fuori controllo, nonostante il Governo abbia annunciato una serie di iniziative per fronteggiare quella che sta diventando una nuova emergenza. E mentre in molte zone d’Italia si sta verificando lo sciopero a macchia di leopardo degli autotrasportatori, in Molise la federazione di Confcommercio che tutela i gestori degli impianti di carburante lancia l’allarme: siamo di fronte ad un lungo periodo di instabilità e prezzi pesantissimi. Nonostante la situazione sia difficile, in regione i rifornimenti di carburante vengono assicurati regolarmente. Anche le file di auto dei giorni scorsi davanti ai distributori sono sparite. “Qualunque sia il prezzo della benzina che viene chiesto di pagare – ha spiegato il presidente, Roberto Cimini – al benzinaio spettano sempre e solo 3,5 centesimi al litro con cui, tra l’altro, deve pagarsi tutti i costi, le tasse, le previdenze e, forse, remunerare il proprio lavoro”. Il presidente Figisc Confcommercio ha poi ricordato come dall’inizio della guerra in Ucraina la quotazione internazionale dei prodotti raffinati è cresciuta del 18% per la benzina e del 30 per il gasolio, con un aumento, conseguente del prezzo finale alla pompa , sul quale pesano l’accisa e l’Iva. “Le cause di questa situazione – ha sottolineato Cimini – non sono dovute al conflitto. I prezzi di luce e gas sono in tensione da mesi e da fine gennaio anche il petrolio era sopra gli 80 dollari al barile. Con lo scoppio della guerra in Ucraina è aumentata la speculazione internazionale. Oggi non c’è una motivazione vera che giustifichi l’aumento dei prezzi di questa portata che contribuisce a mettere ulteriormente in crisi imprese e famiglie, già provate dai costi delle altre fonti energetiche”. Per Cimini i gestori sono penalizzati da questa situazione al pari dei consumatori. Prima la pandemia, con la drastica riduzione delle vendite, poi gli aumenti del costo dell’energia elettrica. Ora il colpo di grazia l’ha inferto il caro carburante. E le conseguenze si vedranno a medio e lungo termine.

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