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venerdì, Aprile 26, 2024

Sanità, la Cgil: serve un’azione collettiva e condivisa

AttualitàSanità, la Cgil: serve un'azione collettiva e condivisa

Sulla situazione generale della sanità in Molise e sul sistema sanitario urge un confronto a tutti i livelli, soprattutto nell’ottica della proposta di regionalismo differenziato che, per le regioni del meridione, sarebbe una catastrofe. A dirlo è il segretario generale della CGIL Molise Paolo De Socio che sottolinea come, pur essendo estremamente positivo che comitati spontanei di cittadini si costituiscano e scendano in piazza in difesa del loro sacrosanto diritto alle cure nella loro regione, la lo loro richiesta di tenere fuori la politica o i sindacati non sia condivisibile: allo stato delle cose, il sistema sanitario nazionale rischia di essere il primo tassello di uno smantellamento definitivo del welfare pubblico, minando alla base il concetto fondamentale di diritto costituzionale alla salute. Per cui, di fronte ad un pericolo simile,- dice De Socio- è impensabile che la politica, a 360°, non si assuma le sue responsabilità ed eserciti le sue funzioni per tirare fuori cittadini e lavoratori da uno stato di empasse dal quale non si esce ricorrendo a commissari e piani regionali fallimentari come accade ormai da tredici anni a questa parte in Regione con un dubbio profilo di legittimità : lo stato che per tredici anni commissaria se stesso- denuncia de socio- e che grazie a questa azione evita il confronto con parti sociali, con la politica stessa, con sindaci, amministratori locali e con le organizzazioni professionali senza produrre alcun risultato di rilievo andrebbe redarguito e rimosso in tempi rapidissimi a tutti i livelli e in tutte le sue componenti. Quello che invece ora andrebbe fatto, e con urgenza, secondo la Cgil regionale è un patto tra attori dei diversi schieramenti politici che inizi con Consigli monotematici su sanità e lavoro, per poi rilanciare in tutte le sedi, con una platea più vasta possibile, iniziative fruibili sul territorio, in attesa di una riorganizzazione strutturale dell’intero sistema sanitario, facendo leva anche sulla possibilità di ottenere deroghe normative per avere, nel medio/lungo periodo, un ospedale specialistico di secondo livello, considerata la dimensione e la struttura orografica del Molise. In secondo luogo, continua la Cgil, si dovrebbe programmare in maniera condivisa quello che di buono è stato fatto in termini di Patto per la salute; rendere fruibili per tutti i cittadini i contenuti positivi riportati dal Piano Nazionale in termini di liste di attesa; capire che idea si ha della medicina territoriale e prevedere un suo potenziamento, con le case della salute rese funzionali grazie a personale qualificato e apparecchiature adeguate per rispondere ai bisogni reali delle persone che, nonostante tutto, scelgono ancora di vivere in Molise; creare un sistema di regole certe per la tutela del malato, per evitare che dopo la visita specialistica inizino i viaggi della speranza altrove per le patologie gravi e complesse. Bisogna infine scongiurare, come giustamente richiamato dall’ordine dei medici, che la scarsa dotazione organica e standard di qualità e sicurezza di alcune strutture e reparti, aumentino il rischio clinico e mettano oltremodo a repentaglio la salute e la vita dei diversi pazienti. La Cgil, conclude De Socio, è pronta a fare la sua parte

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