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martedì, Ottobre 8, 2024

Mancato adeguamento Bucalossi, cinquantadue comuni nei guai: inchiesta della Finanza di Isernia

AttualitàMancato adeguamento Bucalossi, cinquantadue comuni nei guai: inchiesta della Finanza di Isernia

Violazione della legge Bucalossi, la Guardia di Finanza di Isernia, nell’ambito di un’articolata indagine su tutti e cinquantadue i comuni della provincia – inchiesta coordinata dal colonnello Vito Simeone e dal Procuratore Regionale Stefano Grossi – ha denunciato alla Corte dei Conti ben 151 persone, tra  rappresentanti legali, amministratori e responsabili del settore tecnico, per aver causato, con il loro comportamento omissivo, un danno alle cinquantadue casse comunali di oltre un milione di Euro. In particolare, le persone segnalate, nell’ambito dei loro compiti, non avrebbero provveduto all’aggiornamento degli “oneri concessori”, omettendo, con cadenza quinquennale, di adeguare gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e, annualmente, il costo di costruzione, in conformità a quanto stabilito dalla “legge Bucalossi”, nonché dalle prescrizioni impartite dalla regione. L’indagine, avviata nell’anno 2016 dal Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Isernia, in collaborazione con la Corte dei Conti, è stata eseguita mediante l’acquisizione presso tutti i cinquantadue Comuni della Provincia di Isernia di provvedimenti amministrativi (delibere di giunta, di consiglio e determine) con cui sono stati disposti gli aggiornamenti degli oneri concessori e di quelli autorizzativi; ed è stato richiesto, per ogni singola autorizzazione, lo schema di calcolo utilizzato per la determinazione dei relativi oneri concessori. Dall’esame documentale è stata accertata, nella quasi totalità degli enti verificati, l’inosservanza delle disposizioni nazionali e regionali che regolano la materia; analisi cui ha fatto seguito la quantificazione degli oneri che i richiedenti i provvedimenti autorizzativi avrebbero dovuto corrispondere, qualora fossero stati applicati gli adeguamenti normativamente previsti. La differenza emergente tra l’importo versato dal richiedente e quello effettivamente dovuto, opportunamente ricalcolato, ha rappresentato, pertanto, il danno erariale contestato. L’intervento degli uomini del colonnello Simeone ha, inoltre, implicitamente sollecitato la quasi totalità dei comuni ad eseguire gli aggiornamenti non effettuati, con emanazione di provvedimenti amministrativi correttivi, che hanno sanato una irregolarità, in molti casi, persistente da oltre quaranta anni. In altre circostanze, fa sapere la Finanza, gli enti controllati, per effetto delle contestazioni mosse e degli aggiornamenti operati, hanno autonomamente invitato i richiedenti dei provvedimenti autorizzativi a versare le somme aggiuntive, riducendo in parte, o addirittura, azzerando, il danno erariale accertato.

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