Oltre duemila e cinquecento addetti nella fabbrica più importante della Regione. Dopo un lungo periodo di stabilita produttiva lo stabilimento Fiat-Chrysler di Termoli continua a risentire del contesto di mercato e, da qui, ancora un ricorso alla cassa integrazione. Nell’ultimo incontro con i rappresentanti dei lavoratori la direzione aziendale ha comunicato un nuovo stop alle linee di assemblaggio tra cambi e motori nella seconda metà di luglio. I dipendenti che saranno interessati, in base al calendario stabilito, sono quelli dei motori sedici valvole e dei nuovi T4 e V6 oltre al settore del cambio C520.
“La causa di tale sospensione – ha osservato in una nota il sindacato Uilm – è la necessità di fronteggiare gli effetti della temporanea contrazione del mercato automobilistico. Questi dati sono determinati anche e soprattutto da alcuni fattori di debolezza del comparto e che, ha aggiunto la segreteria provinciale – dalla demonizzazione e dei limiti di circolazione delle vetture diesel, dall’ecotassa che penalizza la fascia premium e, ancora, dall’andamento negativo dell’economia, che induce – osserva ancora la UILM – a un generale calo di fiducia dei consumatori e quindi ad una minor propensione all’acquisto”.
Secondo il sindacato metalmeccanico “questa situazione pone sempre più in maniera rilevante l’esigenza di una seria discussione sul futuro del settore Automotive in Italia”.